Audizione del Moige sul ddl per le vaccinazioni. COMMISSIONE SANITA' SENATO
Roma 20 nov.2018
Negli anni passati il Moige si è sempre battuto per la gratuità vaccinale , ossia la
possibilità di accesso a tutti i vaccini senza oneri per le famiglie e senza differenze di
trattamento da una regione all’altra.
Tuttavia, non abbiamo mai sostenuto l’obbligo vaccinale, inteso come una
imposizione del trattamento sanitario che di fatto escluda i genitori da una
partecipazione consapevole verso un'azione che riguarda la salute dei propri figli,
per la quale sono i primi responsabili.
Crediamo, da sempre, che la libertà sia il punto di partenza da tenere presente per
una strategia vaccinale efficace, unita ad una completa informazione che comunichi
efficacemente e correttamente le opportunità ed i rischi dell’atto vaccinale.
Abbiamo un dialogo costante con molti genitori, come è nello spirito del
Movimento, perciò sentiamo l’esigenza di condividere con questa Commissione le
ragioni delle principali esitazioni e di ringraziare la Presidenza per la convocazione.
Molte famiglie italiane, non hanno accettato la scelta politica di legare
l’obbligatorietà delle vaccinazioni a delle “condizioni”: “Se non vaccini tuo figlio,
niente scuola materna”, oppure “Non potrai iscrivere il bambino al centro estivo o a
quello sportivo”, fino all’assurdo: “Però, se paghi una sostanziosa multa, il minore,
dai 6 anni in su, potrà restare nella classe”.
A questo dobbiamo aggiungere anche una vergognosa caccia al bambino “untore”
decisamente discriminante ed insostenibile, che rischia di vanificare tutti gli sforzi di
inclusione verso bambini portatori di malattie trasmissibili, ad esempio AIDS,
epatite, etc.
L’atto farmacologico della vaccinazione, come atto di medicina preventiva su
persona sana, risulta sempre soggetto ad un rischio, deve essere sempre
incondizionato, non legato a ricatti di alcun tipo, e non interferire con il diritto
all’istruzione e alla socialità garantito dalla nostra Costituzione.
Vi sono ben 11 leggi italiane che trattano del consenso informato in medicina . Ogni
terapia va illustrata e motivata al paziente, ed è lo stesso paziente che,
adeguatamente informato, se ne fa carico diventando protagonista della propria
scelta. Senza l’adesione del malato non si può procedere ad alcun trattamento
sanitario . L’accettazione intellettuale, emotiva e volontaria del diretto interessato
accresce poi il significato - e probabilmente - anche l’esito di ogni cura.
Nonostante ciò non si comprende perché davanti alle vaccinazioni, atte a prevenire,
e spesso per un periodo circoscritto di tempo, alcune delle tantissime infezioni che
affliggono la nostra società, si debba procedere in maniera opposta , ignorando le
precedenti leggi dello Stato italiano ed obbligando i diretti interessanti fino a privarli
dei diritti essenziali (asili, scuola e attività sportive, etc).
Ricordiamo che la fiducia è il presupposto del rapporto medico-paziente, come lo è
tra istituzioni e cittadini.
Le vaccinazioni, come tutti i farmaci – possono provocare effetti collaterali . Pochi?
Tanti? Gravi? Ma soprattutto di che natura?
Sappiamo che la legge 210/92 ha risarcito oltre 600 persone da un danno vaccinale.
Queste situazioni non si possono ignorare così come il “principio di precauzione”
proprio riguardo alle vaccinazioni multiple.
Auspichiamo che questo principio, sancito dalla commissione d’ inchiesta
parlamentare sull’uranio impoverito sia tenuto in piena considerazione dal DDL ora
in discussione.
Nel ddl si ribadisce la costituzione dell’anagrafe vaccinale, ma si nota l’assenza
grave , di un sistema di farmacovigilanza attivo.
Il più recente report presentato nel 2018 da Aifa fotografa il fenomeno degli eventi
avversi. Le reazioni avverse insorte nel 2017 dopo una vaccinazione sono state ben
4.822; di queste un 20% (1.307) è stato considerato grave. Delle 1.307, una
percentuale, variabile da vaccino a vaccino (dal 52 al 76%) è stata attribuita alla
vaccinazione (“nesso di causa-effetto plausibile” spiega Aifa, non semplice nesso
temporale).
Si tratta di segnalazioni “passive”, arrivate spontaneamente da operatori sanitari e
dai genitori e non raccolte attivamente controllando specifici gruppi di vaccinati;
Aifa riferisce che il 70% di queste segnalazioni proviene da una sola regione (il
Veneto) che sappiamo essere dotato da anni da un sistema di farmacovigilanza
rodato. Ci si chiede quante segnalazioni sarebbero arrivate se anche tutte le altre
regioni avessero utilizzando strumenti del Veneto.
Si capisce, a maggior ragione, che è necessario avviare una raccolta dati “attiva”, su
tutto il territorio nazionale;
Peraltro da una farmacovigilanza attiva effettuata per un anno nella regione Puglia
dalle sue autorità sanitarie conferma questa necessità.
Crediamo sia semplicemente irresponsabile obbligare ampie fasce di popolazione a
un trattamento farmacologico-vaccinale senza preoccuparsi di osservarne
attivamente gli effetti.
Con l’attuale sistema di farmacovigilanza passivo, decisamente inaffidabile, risulta
difficile stabilire correttamente il rapporto costo-beneficio di un atto farmacologico
vaccinale e quindi rassicurare i genitori preoccupati sugli effetti e sulle conseguenze.
Per concludere:
Riteniamo che la legge Lorenzin debba essere modificata e per tale ragione
auspichiamo che questo Parlamento possa agire, ascoltando i diretti interessati ossia
i genitori, nel senso di recuperare in pieno la fiducia delle famiglie italiane nella
medicina e nei suoi strumenti di prevenzione.
Per questo auspichiamo:
1. l’eliminazione della obbligatorietà e l’inserimento del concetto di
''raccomandazione", per un numero di vaccini che viene stabilito ogni tre anni
dal consiglio superiore di sanità, alla luce di considerazioni di rischi sia
epidemiologici sia vaccinali, e di politica sanitaria'';
2. la creazione, con esperti esterni ed indipendenti, di un sistema di
farmacovigilanza autenticamente "attivo" relativamente a tutte le profilassi
vaccinali;
3. l’Impegno del Ministero della salute di indire ogni tre anni una conferenza
nazionale sulle vaccinazioni, aperta a tutto il mondo medico, mirante al
confronto ed analisi della profilassi vaccinale al fine di verificare criticità ed
opportunità; Confronto aperto e permanente, fino ad ora mai avvenuto, tra
Ministero della salute ed associazioni di genitori, sia per azioni di confronto e
consulto sia per prevedere azioni nazionali di informazione ai genitori;
4. Apertura delle farmacie alla profilassi vaccinale al fine di facilitare le famiglie
nella vaccinazione.
Riteniamo quindi che la sfida per le politiche vaccinali efficaci si possa vincere solo in
questo modo, ispirandosi al “modello Veneto” e con il coinvolgimento attivo e
centrale delle famiglie, che liberamente informate, possano comprendere e
decidere di conseguenza.
FONTE
https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/000/792/MOIGE.pdf
https://www.sanita.puglia.it/documents/36126/4921952/Sorveglianza+degli+eventi+avversi+a+vaccino+in+Puglia+Report+2013-2017/9db6decb-5aaf-426f-b8fe-c9474e9e8468
Il successo o il fallimento di qualsiasi attività di farmacovigilanza dipende dalla segnalazione di sospette reazioni avverse. Le metodiche applicate dalla farmacovigilanza sono destinate ad essere 'generatrici di ipotesi' o di 'verifica delle ipotesi'. I metodi, che generano ipotesi, hanno lo scopo ad esempio di rilevare le reazioni avverse inattese o l'aumento di frequenza di reazioni avverse attese, generando nuove informazioni che sono poi confermate dagli studi di verifica delle ipotesi, che servono a provare se i sospetti sollevati sono giustificati.
I metodi della farmacovigilanza possono essere categorizzati come:
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SORVEGLIANZA PASSIVA
Il metodo che viene utilizzato più frequentemente nella sorveglianza passiva post-marketing è il cosiddetto Sistema di segnalazione spontanea, che si basa sulla raccolta delle segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse al farmaco. Un altro metodo della sorveglianza passiva è rappresentato dai case series.
Una segnalazione spontanea è una comunicazione non sollecitata fatta dagli operatori sanitari o dai consumatori ad un’autorità regolatoria che descrive una o più ADR in un paziente che ha assunto uno o più farmaci. Un accurato sistema di segnalazione può fornire segnali di allarme precoci e contribuire a fornire un cospicuo numero di evidenze relative alla tollerabilità dei farmaci, tale da spingere le autorità a prendere decisioni regolatorie. Ben oltre 70 paesi sostengono tale sistema tra cui l'Italia (24, 25, 26). La grande forza della segnalazione spontanea è che funziona per tutti i farmaci e per tutta la loro vita, è un metodo conveniente di rilevare ADR rare. E' uno strumento semplice, pratico, ha un costo bassissimo e richiede risorse organizzative molto limitate. L’analisi delle segnalazioni provenienti dai sistemi di sorveglianza passiva può essere condotta mediante due diversi approcci, un primo approccio prevede la valutazione del singolo caso riportato (case by case assessment); il secondo, invece, prevede un’analisi quantitativa e complessiva delle segnalazioni stesse mediante le cosiddette tecniche di data mining. Esempi di tali tecniche sono il Proportional Reporting Ratio (PRR), il Reporting Odds Ratio (ROR) e l’uso del metodo Bayesiano (27,28). Un qualsiasi nuovo segnale emerso dall’analisi delle segnalazioni richiede, tuttavia, sempre una validazione mediante la conduzione di studi epidemiologici. Sebbene la segnalazione spontanea sia un caposaldo della Farmacovigilanza, essa è caratterizzata da limiti intrinseci qualil’under-reporting, ovvero la mancata segnalazione di una sospetta ADR da parte del personale medico-sanitario o dal cittadinoe la compilazione erronea o incompleta delle schede di segnalazione.
Descrivono l’esperienza e le caratteristiche di un singolo paziente, o di un gruppo di pazienti con la stessa diagnosi. Risultano generalmente più utili nel generare un’ipotesi piuttosto che verificare un’associazione tra l’esposizione al farmaco e l’effetto. I case series permettono di identificare nuove patologie e reazioni inaspettate ai farmaci e, pertanto, rappresentano il primo passo nell’identificazione di nuovi casi clinicamente significativi. (29)
SEGNALAZIONE STIMOLATA
La segnalazione stimolata consiste in tutti quei metodi che hanno lo scopo di incoraggiare e facilitare le segnalazioni di sospette reazioni avverse al farmaco da parte degli operatori sanitari e dei cittadini, in ambienti specifici come ospedali, farmacie territoriali, ecc. Viene fatta principalmente per nuovi farmaci e per periodi di tempo limitati (30). Tra questi metodi rientrano le segnalazioni on-line di eventi avversi e la stimolazione sistematica delle segnalazioni di eventi avversi mediante progetti di farmacovigilanza attiva. Sebbene questi metodi abbiano dimostrato di migliorare l’under-reporting, essi non sono privi dei limiti della sorveglianza passiva, specialmente per quanto riguarda la segnalazione selettiva e l’incompletezza dell’informazione.
SORVEGLIANZA ATTIVA
La sorveglianza attiva, contrariamente a quella passiva, cerca di accertare completamente tutti gli eventi avversi, attraverso un processo pre-organizzato continuo. In generale, è più fattibile recuperare dati completi sulle segnalazioni di un evento avverso individuale, attraverso un sistema di sorveglianza attiva piuttosto che attraverso un sistema di sorveglianza passiva.
La sorveglianza attiva può essere realizzata anche attraverso la revisione delle cartelle cliniche o intervistando i pazienti e/o i medici in siti sentinella, in modo da garantire dati completi e accurati sugli eventi avversi. La sorveglianza in siti selezionati può fornire diverse informazioni, come i dati provenienti da specifici sottogruppi di pazienti, che non potrebbero essere ottenuti attraverso un sistema di segnalazione spontanea passivo. Tra i maggiori limiti dei siti sentinella vi sono i problemi legati al bias di selezione, il piccolo numero di pazienti e i costi elevati. La sorveglianza attiva è più efficiente per quei farmaci usati principalmente negli ambienti istituzionali come gli ospedali, le case di cura, i centri di emodialisi ecc. Gli ambienti istituzionali possono avere una maggiore frequenza d’uso per certi prodotti farmaceutici e possono disporre di una struttura da dedicare alla segnalazione. Il monitoraggio intensivo da parte dei siti sentinella può, inoltre, essere vantaggioso nell’identificazione dei rischi tra i pazienti che assumono farmaci orfani.
Il Drug Event Monitoring è un metodo di sorveglianza attiva, nel quale i pazienti possono essere identificati da dati di prescrizione elettronici o da sistemi automatizzati a disposizione delle strutture sanitarie. Un questionario, può, inoltre essere spedito ad ogni medico prescrittore o ad ogni paziente ad intervalli pre-specificati, in modo che si possano ottenere ulteriori informazioni sugli esiti dell’evento. I limiti del Drug Event Monitoring, includono le basse percentuali di risposta da parte dei medici e dei pazienti e la natura imprecisata della fonte da cui provengono i dati. Inoltre, il mantenimento della privacy del paziente può essere un problema. D’altro canto, possono essere raccolte delle informazioni più dettagliate sugli eventi avversi provenienti da un ampio numero di medici e di pazienti.
Un registro è una lista di pazienti che presentano le stesse caratteristiche. Questa caratteristica può essere una patologia (registro di patologia) o una specifica esposizione (registro di farmaco). Entrambe le tipologie di registro, che differiscono solo per i dati di interesse sui pazienti, possono permettere la raccolta di una serie di informazioni, usando questionari standardizzati in maniera prospettica. I registri di patologia possono aiutare la raccolta di dati sull’assunzione dei farmaci e di altri fattori associati alla condizione clinica. Un registro di patologia può, inoltre, essere usato come base per uno studio caso controllo che confronti l’esposizione al farmaco dei casi identificati dal registro e i controlli selezionati, sia da pazienti con altre condizioni, presenti nel registro, sia da pazienti non presenti nel registro. I registri d’esposizione ai farmaci riportano, invece, le popolazioni esposte ai farmaci d’interesse, per determinare se un farmaco ha un impatto speciale su questo gruppo di pazienti. I pazienti presenti in questi registri possono essere seguiti nel tempo ed essere inclusi in uno studio di coorte, per raccogliere dati sugli eventi avversi usando questionari standardizzati.
STUDI OSSERVAZIONALI COMPARATIVI
Gli studi osservazionali sono così definiti in quanto essi “Osservano“ ciò che accade nella normale pratica clinica, senza intervenire sulla terapia farmacologica alla quale i pazienti arruolati sono sottoposti. Vi sono diversi modelli di studi osservazionali tra cui gli studi caso controllo, gli studi di coorte e gli studi cross sectional (31, 32).
In uno studio di coorte, una popolazione a rischio per la patologia (o evento avverso) è seguita nel tempo per valutare l’insorgenza della patologia (o evento avverso). Uno studio prospettico inizia selezionando due gruppi di pazienti: un gruppo comprende soggetti che sono stati esposti alla presunta causa dell'evento avverso, e l'altro gruppo soggetti che non sono stati esposti (e non lo saranno). I pazienti vengono seguiti nel tempo e in base a se svilupperanno l'evento avverso o meno, verranno suddivisi in ammalati o sani. Per i due gruppi in studio è possibile calcolare il tasso d’incidenza ed il rischio relativo. L'incidenza misura solo il numero di pazienti che hanno verificato l'evento avverso nel periodo di tempo dello studio ed individua il rischio (cioè la probabilità) che ha un individuo di sviluppare la malattia, in quel periodo di tempo se trattato con il farmaco in esame. Si possono quindi calcolare le incidenze nei due gruppi di pazienti selezionati. Il rapporto tra queste due incidenze è noto come «rischio relativo (RR)», denominato in inglese «risk ratio». Il RR costituisce misura della forza della associazione tra il farmaco, possibile causa dell'evento avverso e l'evento avverso stesso, ed è un indice utilissimo sulla strada della dimostrazione che il farmaco è causa stesso dell'evento avverso. Limiti di questa metodica sono rappresentati dal fatto, che, può essere difficile reclutare un numero sufficiente di pazienti che sono stati esposti ad un farmaco d’interesse (come nel caso di un farmaco orfano) o studiare degli eventi molto rari (popolazione in studio esigua).
I dati raccolti su una popolazione di pazienti ad un preciso istante (o intervallo di tempo) senza considerare l’esposizione o lo stato di patologia, costituiscono uno studio cross sectional. Queste tipologie di studi sono principalmente usati allo scopo di raccogliere dati per altre indagini farmacoepidemiologiche. Il principale inconveniente degli studi cross sectional consiste nel fatto che la relazione temporale tra l’esposizione e l’esito non può essere direttamente identificata. Questi studi sono meglio usati per esaminare la prevalenza di una malattia ad un singolo istante o per esaminare le tendenze nel tempo, quando possono essere ricavati dati per istanti di tempo sequenziali. Gli studi cross sectional sono da preferire quando l’esposizione non cambia nel tempo.
Negli studi retrospettivi, lo sperimentatore inizia raccogliendo i cosiddetti «casi», ossia gli individui che presentano o hanno presentato l'evento avverso in studio ed i controlli, che sono i pazienti che non hanno verificato l’evento di interesse: I controlli sono selezionati dalla popolazione d’origine dalla quale si sono generati i casi. Gli studi caso controllo sono particolarmente utili quando il fine è indagare se vi è un’associazione tra un farmaco (o farmaci) ed uno specifico evento avverso raro. Lo stato d’esposizione al farmaco dei due gruppi è confrontato usando l’odds ratio. Il concetto di "odds", termine che non ha un corrispondente in italiano; può essere reso con "probabilità a favore". Gli odds sono rappresentati dal rapporto fra il numero di volte in cui l'evento si verifica (o si è verificato) ed il numero di volte in cui l'evento non si verifica ( o non si è verificato). L'"odds ratio" si calcola attraverso i semplici rapporti (odds) fra le frequenze osservate. L'odds ratio costituisce misura della forza dell’associazione tra il farmaco possibile causa della reazione avversa e la reazione avversa medesima.
INDAGINI CLINICHE MIRATE
Quando nei trials clinici pre-marketing sono identificati alcuni rischi importanti, dovrebbero essere condotti altri studi clinici per valutare il meccanismo d’azione delle reazioni avverse. In alcuni casi, possono essere condotti studi farmacodinamici e farmacocinetici, per determinare se una particolare posologia può porre i pazienti in una condizione di incrementato rischio di evento avverso. Studi genetici possono, inoltre, fornire indizi relativi a quale gruppo di pazienti può andare incontro ad un incrementato rischio di reazioni avverse. Inoltre, sulla base delle proprietà farmacologiche e dell’uso previsto del farmaco nella pratica generale, può essere richiesto di condurre degli studi specifici allo scopo di indagare le potenziali interazioni tra farmaci e le interazioni tra cibo e farmaci. Questi studi possono includere studi di farmacocinetica sulla popolazione e di monitoraggio della dose nei pazienti e nei volontari sani. Talora, rischi potenziali o benefici imprevisti in popolazioni speciali possono essere identificati dai trials clinici pre-approvazione, ma non possono essere completamente quantificati a causa delle piccole dimensioni dei campioni o per l’esclusione da questi studi clinici di sottopopolazioni di pazienti. Queste popolazioni possono includere gli anziani, i bambini, o i pazienti con disordini renali o epatici. I bambini, gli anziani e i pazienti con condizioni co-morbose possono metabolizzare i farmaci in maniera differente rispetto ai pazienti solitamente arruolati nei trials. Altri trials clinici possono essere usati per determinare e quantificare la grandezza del rischio (o beneficio) in tali popolazioni. Per chiarire il profilo rischio-beneficio di un farmaco, al di fuori delle modalità d’utilizzo testate nei trials clinici, e/o per quantificare il rischio di un evento avverso importante, ma relativamente raro, può essere condotto un trial ampiamente semplificato. Per evitare il bias di selezione, in un ampio trial semplificato, i pazienti vengono generalmente reclutati in maniera randomizzata. In questo tipo di trial, tuttavia, l’evento di interesse dovrà essere focalizzato per assicurare uno studio vantaggioso e pratico. Un limite di questo metodo è che i risultati possono essere troppo semplificati e ciò potrebbe avere un impatto sulla qualità e sulla utilità finale del trial.
STUDI DESCRITTIVI
Gli studi descrittivi sono un’importante componente della farmacovigilanza, sebbene non siano utili per l’identificazione o la verifica di un evento avverso associato all’esposizione di un farmaco. Questi studi sono principalmente usati per ottenere il tasso di base riguardo gli esiti degli eventi e/o stabilire la prevalenza dell’uso del farmaco nelle popolazioni specificate.
La scienza dell’epidemiologia dalla sua origine si è concentrata sulla storia naturale della patologia, includendo le caratteristiche dei pazienti malati e la distribuzione della patologia in popolazioni selezionate, così come la stima dell’incidenza e della prevalenza dei potenziali esiti di interesse. Questi includono una descrizione dei pattern di trattamento della patologia e degli eventi avversi. Studi che esaminano aspetti specifici degli eventi avversi, come il tasso d’incidenza di base o i fattori di rischio per gli eventi avversi di interesse, possono essere usati per considerare nella giusta prospettiva le segnalazioni spontanee (30). Per esempio, uno studio epidemiologico può essere condotto usando un registro di patologia, allo scopo di comprendere la frequenza alla quale l’evento d’interesse può verificarsi in specifici sottogruppi, quali i pazienti con malattie concomitanti.
I drug utilization studies (DUS) descrivono le modalità di commercializzazione, di prescrizione e di utilizzazione di un farmaco in una determinata popolazione, e come questi fattori possono influenzare gli esiti, inclusi quelli clinici, sociali ed economici (30). Questi studi forniscono dati su popolazioni specifiche, quali gli anziani, i bambini, o i pazienti con disfunzioni epatiche o renali, spesso stratificati per età, sesso, farmaci concomitanti e altre caratteristiche. I DUS possono essere usati per determinare se un prodotto è in uso in queste popolazioni. Da questi studi possono essere ricavati i dati al denominatore, in modo da determinare le percentuali di reazioni avverse ai farmaci. I DUS sono stati usati per studiare l’effetto degli interventi regolatori e dei media sull’uso dei farmaci, così come per stimare l’impatto economico dovuto al costo dei farmaci. I DUS possono, inoltre, essere usati per esaminare la relazione tra la pratica clinica raccomandata e quella effettiva. Questi studi possono aiutare a determinare se un farmaco è a rischio d’abuso, esaminando se i pazienti stanno assumendo dei regimi crescenti della dose o se vi è evidenza di una ripetizione inappropriata della prescrizione. Limitazioni importanti di questi studi possono includere una mancanza di dati sugli esiti clinici o informazioni dell’indicazione per l’uso di un prodotto.
Bibliografia
24. O. S, The role of the who programme on international drug monitoring in coordinating worldwide drug safety e_ects," Drug Saf, vol. 19, p. 1;10, 1998.
25. O. S National pharmacovigilance systems ; country pro_les and overview (second edition) " 1999.
26. L. A. Seeing, Observing in international pharmacovigilance," Master's thesis, Katholieke Universiteit Nijmegen, Nijmegen 2003.
27. S. K. Bhowmik D, Adverse drug reactions and its safety medication " Coimbatore Medical College, Coimbator;, vol. 4, p. 117;132, 2010.
28. W. H. Organization, The world health report 2006: working together for health " 200(25)6.
29. Jan P. Vandenbroucke In Defense of Case Reports and Case Series Ann Intern Med. 2001;134:330-334.
30. Edwards IR. The Management of Adverse Drug Reactions: From Diagnosis to Signal. Thérapie 2001;56:727-33.
31. Dev biol 2003;112-3:11.
32. New eng j med 2004;351:1403-8.
Audizione del Moige sul ddl per le vaccinazioni. COMMISSIONE SANITA' SENATO
Roma 20 nov.2018
Negli anni passati il Moige si è sempre battuto per la gratuità vaccinale , ossia la
possibilità di accesso a tutti i vaccini senza oneri per le famiglie e senza differenze di
trattamento da una regione all’altra.
Tuttavia, non abbiamo mai sostenuto l’obbligo vaccinale, inteso come una
imposizione del trattamento sanitario che di fatto escluda i genitori da una
partecipazione consapevole verso un'azione che riguarda la salute dei propri figli,
per la quale sono i primi responsabili.
Crediamo, da sempre, che la libertà sia il punto di partenza da tenere presente per
una strategia vaccinale efficace, unita ad una completa informazione che comunichi
efficacemente e correttamente le opportunità ed i rischi dell’atto vaccinale.
Abbiamo un dialogo costante con molti genitori, come è nello spirito del
Movimento, perciò sentiamo l’esigenza di condividere con questa Commissione le
ragioni delle principali esitazioni e di ringraziare la Presidenza per la convocazione.
Molte famiglie italiane, non hanno accettato la scelta politica di legare
l’obbligatorietà delle vaccinazioni a delle “condizioni”: “Se non vaccini tuo figlio,
niente scuola materna”, oppure “Non potrai iscrivere il bambino al centro estivo o a
quello sportivo”, fino all’assurdo: “Però, se paghi una sostanziosa multa, il minore,
dai 6 anni in su, potrà restare nella classe”.
A questo dobbiamo aggiungere anche una vergognosa caccia al bambino “untore”
decisamente discriminante ed insostenibile, che rischia di vanificare tutti gli sforzi di
inclusione verso bambini portatori di malattie trasmissibili, ad esempio AIDS,
epatite, etc.
L’atto farmacologico della vaccinazione, come atto di medicina preventiva su
persona sana, risulta sempre soggetto ad un rischio, deve essere sempre
incondizionato, non legato a ricatti di alcun tipo, e non interferire con il diritto
all’istruzione e alla socialità garantito dalla nostra Costituzione.
Vi sono ben 11 leggi italiane che trattano del consenso informato in medicina . Ogni
terapia va illustrata e motivata al paziente, ed è lo stesso paziente che,
adeguatamente informato, se ne fa carico diventando protagonista della propria
scelta. Senza l’adesione del malato non si può procedere ad alcun trattamento
sanitario . L’accettazione intellettuale, emotiva e volontaria del diretto interessato
accresce poi il significato - e probabilmente - anche l’esito di ogni cura.
Nonostante ciò non si comprende perché davanti alle vaccinazioni, atte a prevenire,
e spesso per un periodo circoscritto di tempo, alcune delle tantissime infezioni che
affliggono la nostra società, si debba procedere in maniera opposta , ignorando le
precedenti leggi dello Stato italiano ed obbligando i diretti interessanti fino a privarli
dei diritti essenziali (asili, scuola e attività sportive, etc).
Ricordiamo che la fiducia è il presupposto del rapporto medico-paziente, come lo è
tra istituzioni e cittadini.
Le vaccinazioni, come tutti i farmaci – possono provocare effetti collaterali . Pochi?
Tanti? Gravi? Ma soprattutto di che natura?
Sappiamo che la legge 210/92 ha risarcito oltre 600 persone da un danno vaccinale.
Queste situazioni non si possono ignorare così come il “principio di precauzione”
proprio riguardo alle vaccinazioni multiple.
Auspichiamo che questo principio, sancito dalla commissione d’ inchiesta
parlamentare sull’uranio impoverito sia tenuto in piena considerazione dal DDL ora
in discussione.
Nel ddl si ribadisce la costituzione dell’anagrafe vaccinale, ma si nota l’assenza
grave , di un sistema di farmacovigilanza attivo.
Il più recente report presentato nel 2018 da Aifa fotografa il fenomeno degli eventi
avversi. Le reazioni avverse insorte nel 2017 dopo una vaccinazione sono state ben
4.822; di queste un 20% (1.307) è stato considerato grave. Delle 1.307, una
percentuale, variabile da vaccino a vaccino (dal 52 al 76%) è stata attribuita alla
vaccinazione (“nesso di causa-effetto plausibile” spiega Aifa, non semplice nesso
temporale).
Si tratta di segnalazioni “passive”, arrivate spontaneamente da operatori sanitari e
dai genitori e non raccolte attivamente controllando specifici gruppi di vaccinati;
Aifa riferisce che il 70% di queste segnalazioni proviene da una sola regione (il
Veneto) che sappiamo essere dotato da anni da un sistema di farmacovigilanza
rodato. Ci si chiede quante segnalazioni sarebbero arrivate se anche tutte le altre
regioni avessero utilizzando strumenti del Veneto.
Si capisce, a maggior ragione, che è necessario avviare una raccolta dati “attiva”, su
tutto il territorio nazionale;
Peraltro da una farmacovigilanza attiva effettuata per un anno nella regione Puglia
dalle sue autorità sanitarie conferma questa necessità.
Crediamo sia semplicemente irresponsabile obbligare ampie fasce di popolazione a
un trattamento farmacologico-vaccinale senza preoccuparsi di osservarne
attivamente gli effetti.
Con l’attuale sistema di farmacovigilanza passivo, decisamente inaffidabile, risulta
difficile stabilire correttamente il rapporto costo-beneficio di un atto farmacologico
vaccinale e quindi rassicurare i genitori preoccupati sugli effetti e sulle conseguenze.
Per concludere:
Riteniamo che la legge Lorenzin debba essere modificata e per tale ragione
auspichiamo che questo Parlamento possa agire, ascoltando i diretti interessati ossia
i genitori, nel senso di recuperare in pieno la fiducia delle famiglie italiane nella
medicina e nei suoi strumenti di prevenzione.
Per questo auspichiamo:
1. l’eliminazione della obbligatorietà e l’inserimento del concetto di
''raccomandazione", per un numero di vaccini che viene stabilito ogni tre anni
dal consiglio superiore di sanità, alla luce di considerazioni di rischi sia
epidemiologici sia vaccinali, e di politica sanitaria'';
2. la creazione, con esperti esterni ed indipendenti, di un sistema di
farmacovigilanza autenticamente "attivo" relativamente a tutte le profilassi
vaccinali;
3. l’Impegno del Ministero della salute di indire ogni tre anni una conferenza
nazionale sulle vaccinazioni, aperta a tutto il mondo medico, mirante al
confronto ed analisi della profilassi vaccinale al fine di verificare criticità ed
opportunità; Confronto aperto e permanente, fino ad ora mai avvenuto, tra
Ministero della salute ed associazioni di genitori, sia per azioni di confronto e
consulto sia per prevedere azioni nazionali di informazione ai genitori;
4. Apertura delle farmacie alla profilassi vaccinale al fine di facilitare le famiglie
nella vaccinazione.
Riteniamo quindi che la sfida per le politiche vaccinali efficaci si possa vincere solo in
questo modo, ispirandosi al “modello Veneto” e con il coinvolgimento attivo e
centrale delle famiglie, che liberamente informate, possano comprendere e
decidere di conseguenza.
FONTE
https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/000/792/MOIGE.pdf
https://www.sanita.puglia.it/documents/36126/4921952/Sorveglianza+degli+eventi+avversi+a+vaccino+in+Puglia+Report+2013-2017/9db6decb-5aaf-426f-b8fe-c9474e9e8468
DI JB HANDLEY, 2 aprile 2018
Cinque scoperte chiare, replicabili e correlate che spiegano come l'autismo è scatenato hanno formato un'immagine innegabilmente chiara della causalità dell'autismo e
possibilmente dei modi per alleviare i sintomi. La maggior parte della ricerca che ha creato questa comprensione è stata pubblicata negli ultimi 36 mesi e in gran parte da
scienziati internazionali nel Regno Unito, Canada, Francia, Israele e Cina. I media americani, le autorità sanitarie pubbliche e l'autismo parlano? Silenzioso
STAFFORDSHIRE, Inghilterra -In All'inizio di dicembre 2017, il dott. Chris Exley della Keele University in Inghilterra ei suoi colleghi hanno pubblicato un documento che per la
prima volta ha esaminato il tessuto cerebrale di soggetti con autismo per determinare il livello di alluminio (nota: si scrive "alluminio" come "alluminio" "Nel Regno Unito) trovato
nel loro tessuto cerebrale. Per chiunque cerchi di convincere il mondo che "la scienza è risolta ei vaccini non causano l'autismo", i risultati dello studio sono profondamente in
contraddizione con tale affermazione. In un post sul blog scritto dal professor Exley nel giorno in cui è stato pubblicato il suo studio, ha spiegato i risultati rivoluzionari:
"... mentre il contenuto di alluminio di ciascuno dei 5 cervelli [di persone con autismo] era incredibilmente alto, era la posizione dell'alluminio nel tessuto cerebrale che
fungeva da osservazione straordinaria ... Le nuove prove suggeriscono fortemente che l'alluminio sta entrando nel cervello in ASD [disturbi dello spettro autistico]
tramite cellule proinfiammatorie che sono state caricate con alluminio nel sangue e / o linfa, come è stato dimostrato per i monociti nei siti di iniezione per i vaccini
inclusi i coadiuvanti di alluminio. "
La citazione del dott. Exley include un riferimento ai "monociti nei siti di iniezione" e al fatto che l'interazione tra questi
monociti e alluminio è stata dimostrata nella precedente scienza pubblicata. Lo so, sembra abbastanza tecnico, ma
sopportami. Un "monocita" è un tipo di globuli bianchi, di cui una forma di monocita è un "macrofago". Un macrofago può
essere pensato come il netturbino del sistema immunitario, mangiando sostanze estranee, detriti cellulari, ecc. Come vedrete
in un attimo, i macrofagi sembrano svolgere un ruolo critico e devastante nell'innescare l'autismo, servendo a scortare
alluminio iniettato da un vaccino direttamente nel cervello, dove può disturbare lo sviluppo del cervello e innescare l'autismo.
Lo studio del dott. Exley - " Alluminio nel tessuto cerebrale e nell'autismo " - è l'ultimo pezzo di un puzzle che ha iniziato a riunirsi nel 2004, e ha preso piede dal 2010,
che ha drasticamente ampliato la comprensione scientifica di esattamente come un vaccino può innescare l'autismo. Questa linea temporale è fondamentale da
riconoscere, perché la Corte dei Vaccini negli Stati Uniti ha respinto l'ipotesi sull'autismo del vaccino nel 2009, molto tempo prima che la maggior parte di ciò che sto
per spiegare esistesse. La scienza è un continuum, un'emergenza di verità attraverso molti studi diversi che spesso devono essere messi insieme prima che l'immagine
diventi chiara. E il progresso scientifico può a volte muoversi lentamente fino al momento in cui una verità emergente si presenta in modo tale da non poter più
essere negata. Secondo me, lo studio del dott. Exley ha fornito gli unici dati mancanti da una spiegazione ermetica di quello che è successo a mio figlio e a tanti altri
bambini.
Per gli americani, la gara per scoprire cosa sta causando tutto questo autismo sarà probabilmente vinta su rive straniere. Come vedrete presto, TUTTA lascienza che spiega come l'autismo può essere causato proviene da altri paesi, anche se uno scienziato del Caltech ha spinto il primo domino nel 2006.Perché l'alluminio nei vaccini?
L'alluminio è un componente fondamentale della maggior parte dei vaccini somministrati ai bambini. Serve come un "adiuvante" che significa che l'alluminio serve a
"svegliare" il sistema immunitario, provocando il sistema immunitario a riconoscere l'antigene all'interno del vaccino per qualunque malattia il vaccino serva a
proteggere contro. La quantità di alluminio nei vaccini somministrati ai bambini salì alle stelle all'inizio degli anni '90 per due motivi: 1), più vaccini sono stati aggiunti
al programma vaccinale dei bambini e, 2), il tasso di vaccinazione per tutti i vaccini somministrati ai bambini è salito (da 50- Il 60% dei bambini è stato vaccinato a
metà degli anni '80 ad oltre il 90% oggi). Un bambino a metà degli anni '80 avrebbe ricevuto 1.250 microgrammi di alluminio dai propri vaccini entro il loro
compleanno di 18 mesi se fossero stati completamente vaccinati. Oggi quel numero è di 4.925 microgrammi, quasi un quadruplo di alluminio totale. Puoi leggere di
più su questo in un eccellente studio pubblicato da Neil Miller, ecco un'immagine dello studio:
Meticamente, l'alluminio non ha mai sperimentato test biologici per considerarne la sicurezza per essere iniettato nei bambini, essendo stato "grandfathered" nei nostri
moderni standard di sicurezza. Gli scienziati canadesi Dr. Chris Shaw e Dr. Lucija Tomljenovic hanno affrontato questa omissione in uno studio critico pubblicato nel
2011 in Current Medicinal Chemistry intitolato "Aluminium vaccino coadiuvanti: sono sicuri?" Scrissero:
"L'alluminio è una neurotossina dimostrata sperimentalmente e l'adiuvante del vaccino più comunemente usato. Nonostante quasi 90 anni di uso diffuso diadiuvanti di alluminio, la comprensione della scienza medica sui loro meccanismi di azione è ancora notevolmente scarsa. Vi è anche una relativa scarsità didati sulla tossicologia e sulla farmacocinetica di questi composti. Nonostante ciò, l'idea che l'alluminio nei vaccini sia sicuro sembra essereampiamente accettato. La ricerca sperimentale, tuttavia, dimostra chiaramente che gli adiuvanti di alluminio hanno un potenziale per indurre gravidisturbi immunologici negli esseri umani. In particolare, l'alluminio in forma adiuvante comporta un rischio di autoimmunità, infiammazione del cervello alungo termine e complicanze neurologiche associate e può quindi avere conseguenze per la salute negative profonde e diffuse. "Ho scritto un ampio articolo a gennaio sul modo in cui la sicurezza dell'alluminio è stata gestita male, puoi leggere quell'articolo proprio qui:
Uno scienziato solitario della FDA potrebbe porre fine all'epidemia di autismo
Quando lo scienziato del Caltech Dr. Paul Patterson è scomparso nel 2014, ho avuto poco apprezzamento sul fatto che nel corso della sua carriera aveva innescato una catena
di eventi che potrebbero ora fornire una spiegazione chiara e inequivocabile di come mio figlio ha sviluppato l'autismo nel 2004 . Sapere esattamente come l'autismo di mio
figlio è stato causato è incredibilmente importante per me e mia moglie, perché più informazioni abbiamo sulla causalità, più possibilità abbiamo di fare qualcosa al riguardo, e
forse recuperare mio figlio da un'afflizione che ora colpisce 1 su 36 Bambini americani
Quello che stai per leggere è il prodotto di più di due dozzine di recenti studi scientifici pubblicati da peer review, senza alcun pensiero originale da parte mia. Sono un uomo
d'affari e un padre, ma quello che segue è una "grande teoria dell'autismo" così completa e ben supportata che penso meriti l'attenzione di ogni membro della comunità
dell'autismo. Quando la totalità di questa spiegazione mi divenne chiara, non solo la mia mascella colpì il pavimento, ma fui immediatamente consumato da pensieri su come
questa chiara spiegazione potesse influire sul modo in cui trattiamo l'autismo di nostro figlio, e spero che faccia lo stesso per tu e forse anche il tuo dottore. Quello di cui sono
certo è che questa "grande teoria" ha bisogno di essere pesantemente dibattuta, e spero che mettendola nella sfera pubblica contribuisca a spostarla lungo quel percorso.
(Sono in debito con uno scienziato anonimo che gestisce un sito web chiamato Vaccine Papers , da cui provengono molti di questi spunti. Citerò VP in questo pezzo, riferendosi
a VP come "VP". Consiglio vivamente di leggere la totalità del suo sito Web, in cui le spiegazioni sono molto più scientifiche di quelle che leggerete qui.)
Non dovrebbe sorprendere che tutta questa scienza sia stata pubblicata al di fuori degli Stati Uniti. Ho ascoltato da vicino le storie degli scienziati americani che vogliono
studiare l'autismo e si lamentano del fatto che qualsiasi studio che sia anche lontanamente controverso sia quasi impossibile finanziare o ottenere l'approvazione.
Mentre la morte del dottor Patterson non era qualcosa di cui ero a conoscenza al momento, fu certamente riconosciuta dalla comunità scientifica, di cui il suo necrologio da
Caltech spiega in grande dettaglio.
"La ricerca del Dott. Patterson si è concentrata sulle interazioni tra il sistema nervoso e il sistema immunitario - una connessione che non era universalmente riconosciuta nei primi tempi della neuroscienza", spiega il suo necrologio, "è stato incuriosito da studi epidemiologici che avevano collegato una grave infezione virale o batterica durante gravidanza con l'aumentato rischio di una donna che partorisce un bambino con un disturbo dello sviluppo neurologico come la schizofrenia o l'autismo.Patterson ei suoi colleghi hanno riprodotto questo effetto umano nei topi usando una mimica virale che scatena una risposta immunitaria simile a un'infezione nella madre, producendo nella prole i principali sintomi comportamentali associati all'autismo e alla schizofrenia. "
Nel 2006, il Dr. Patterson ha introdotto la sua complessa comprensione dell'interazione tra sistema immunitario e neurosviluppo attraverso un eccellente articolo sulla rivista di Ingegneria e Scienza , intitolato Gravidanza, Immunità, Schizofrenia e Autismo. Spero che ti prenda il tempo di leggere questo per te stesso, il Dr. Patterson fa un ottimo lavoro di spiegare la sua scoperta ai non iniziati, è davvero un lavoro fondamentale. Ecco una citazione:
"Man mano che apprendiamo di più sulle connessioni tra il cervello e il sistema immunitario, scopriamo che queste reti apparentemente indipendenti di cellule, infatti, parlano continuamente tra loro. Da adulto, l'attivazione del tuo sistema immunitario causa molti cambiamenti sorprendenti nel tuo comportamento: aumento del sonno, perdita di appetito, minore interazione sociale e, naturalmente, mal di testa. Al contrario, lo stress nella tua vita (come percepito dal tuo cervello) può influenzare la funzione immunitaria - il cervello regola gli organi immuni, come la milza, attraverso il sistema nervoso autonomo. Prove recenti dimostrano che questa conversazione cervello-immune inizia effettivamente durante lo sviluppo dell'embrione, dove lo stato del sistema immunitario della madre può alterare la crescita delle cellule nel cervello fetale. Come vedremo, tali alterazioni possono comportare un aumento del rischio di schizofrenia o di autismo nella prole. "
{0}{/0} {1} {/1} {2}Sei con me {3}?{/3}{/2} Fondamentalmente, quello che dice il dott. Patterson è che se una madre incinta si ammala (virus, batteri) durante la gravidanza - un evento che "attiva" il suo sistema immunitario - quell'attivazione può influire sul neurosviluppo (come è costruito esattamente il cervello) di lei feto, potenzialmente portando a problemi neurologici dopo la nascita. Il Dott. Patterson ha portato questa spiegazione un ulteriore passo avanti, spiegando che il cervello delle persone con autismo riflette l'attivazione del sistema immunitario avvenuta, anche decenni più tardi, poiché cita un lavoro prezioso svolto a Johns Hopkins:
"Esistono anche prove molto evidenti di disregolazione immunitaria nel cervello stesso. Proprio l'anno scorso, un gruppo guidato da Carlos Pardo a Johns Hopkins ha trovato quella che chiamano una "infiammazione neurale" nell'esame postmortale del cervello di pazienti con autismo morto tra gli otto ei 44 anni. Ma queste persone non erano infette: morivano di cose come annegamento o infarto. Lo studio ha scoperto che le cellule microgliali, che agiscono come il sistema immunitario del cervello, sono state attivate. Lo studio ha anche riscontrato aumenti sorprendenti di alcune citochine nel cervello e di altre nel liquido cerebro-spinale. Questo è un punto di riferimento, secondo me. Presenta la prima evidenza che c'è un'attivazione permanente e permanente del sistema immunitario nel cervello delle persone autistiche. È uno stato subclinico, perché non c'è alcuna infezione evidente. Ma è lì. "
Mentre il dott. Pardo e colleghi sono stati i primi a trovare questa "attivazione microgliale" nel cervello dei bambini con autismo, questa scoperta è stata replicata molte volte, ecco uno studio dal Giappone nel 2013 che ha trovato la stessa cosa:
"In conclusione, le attuali misurazioni PET hanno rivelato un'attivazione marcata della microglia in più regioni cerebrali di giovani adulti con ASD. I risultati sostengono fortemente la tesi che le anormalità del sistema immunitario contribuiscono all'eziologia dell'ASD. "
Se hai intenzione di prendere una cosa da questa sezione, consiglierei un estratto dalla citazione del Dr. Patterson che vale la pena di memorizzare:
" C'è un'attivazione permanente e permanente del sistema immunitario nel cervello delle persone autistiche. "
È quello che è successo (e sta ancora accadendo) a mio figlio?
Se sei un genitore di autismo, probabilmente hai sentito l'espressione "tempesta di citochine" e hai capito a metà cosa potrebbe significare (qualsiasi cosa con "tempesta" alla fine non può essere buona - ciò che significa in realtà è un infiammazione cronica a lenta combustione nel cervello). Nel 2006, il dott. Patterson e i suoi colleghi stavano ipotizzando che le citochine del sistema immunitario potessero essere responsabili di alterare lo sviluppo cerebrale del feto durante la gestazione:
"Le citochine sono prodotte dai globuli bianchi, e i loro livelli nel sangue aumentano quando otteniamo un'infezione ... Pensiamo che l'attivazione immunitaria materna altera i circuiti cerebrali ... c'è quel permanente, subclinico, alterato stato immunitario nel cervello autistico - quelle aumentate citochine livelli ... sono [le citochine] che interagiscono effettivamente con il cervello in modo continuo, con conseguenze visibili nel comportamento dei pazienti? Io preferisco l'ipotesi [delle citochine]. "
Appena un anno dopo l'eccellente articolo del Dott. Patterson sull'attivazione materna dell'immunità ("MIA"), lui ei suoi colleghi hanno prodotto il primo studio che ha portato la loro comprensione delle citochine a un livello più dettagliato. Sapendo che MIA stava producendo prole con disturbi neurologici (nel loro modello murino), volevano scoprire cosa - esattamente COSA - stava causando lo sviluppo alterato del cervello. Hanno pensato che fosse una citochina (di cui ce ne sono molti), ma quale? Come hanno osservato Patterson e i suoi colleghi, "tuttavia, il meccanismo con cui la MIA causa deficit comportamentali a lungo termine nella prole è sconosciuto". Questo finché non lo hanno scoperto:
"Qui mostriamo che la citochina interleuchina-6 (IL-6) è fondamentale per la mediazione dei cambiamenti comportamentali e trascrizionali nella prole. Una singola iniezione materna di IL-6 nel giorno 12.5 della gravidanza del topo provoca deficit di inibizione dei prepulsi (PPI) e di inibizione latente (LI) nella progenie degli adulti ".
Nel caso dell'esperimento del 2007, Patterson ei suoi colleghi hanno iniettato topi gravidi con una citochina specifica - l'interleuchina-6 ("IL-6") - e hanno visto cambiamenti nella neurologia della loro prole.
Il lavoro del Dr. Patterson è stato rivoluzionario. Ha legato il sistema immunitario e il cervello insieme in modi precedentemente non riconosciuti. Come tutte le grandi nuove scoperte della scienza, le teorie del Dr. Patterson sono state replicate molte volte. Nel 2012, il Dr. Patterson e i suoi colleghi hanno prodotto questo documento, che era più specifico dell'autismo e ha raggiunto una conclusione simile:
"Questi risultati indicano che la MIA produce prole maschile con comportamento sociale e comunicativo carente, così come alti livelli di comportamenti ripetitivi, che sono tutti segni distintivi dell'autismo".
Nel 2014, il MIND Institute di UC-Davis ha pubblicato un importante studio che ha portato il lavoro del Dr. Patterson nei topi e lo ha replicato nelle scimmie. Perché le scimmie sono importanti? Gli autori dello studio hanno spiegato:
"L'infezione materna durante la gravidanza è associata ad un aumentato rischio di schizofrenia e autismo nella prole. A supporto di questa correlazione, l'attivazione sperimentale del sistema immunitario materno durante la gravidanza nei roditori produce prole con anormale sviluppo cerebrale e comportamentale. Abbiamo sviluppato un modello di primati non umani per colmare il divario tra popolazioni cliniche e modelli di roditori di attivazione immunitaria materna (MIA). "
E gli scienziati dell'istituto MIND hanno visto risultati simili a quelli trovati nei topi:
"In questo modello di scimmia rhesus, MIA produce prole con comportamenti ripetitivi anormali, comunicazione e interazioni sociali. Questi risultati estendevano le scoperte nei modelli di MIA dei roditori a comportamenti più simili a quelli umani, simili a quelli sia dell'autismo che della schizofrenia. "
Ci sono molti altri studi che supportano le scoperte del Dr. Patterson, eccone uno in più per fare il punto da Neuroscience - L'elevazione del cervello IL-6 provoca squilibri neuronali dei circuiti e media i comportamenti di tipo autistico - pubblicati nel 2012:
"In sintesi, il nostro studio supporta un ruolo fondamentale dell'IL-6 nel modulare i comportamenti di tipo autistico attraverso alterazioni della formazione di sinapsi, dello sviluppo della colonna dendritica e del bilancio dei circuiti neuronali. Questi risultati suggeriscono che la manipolazione dell'IL-6 potrebbe essere una strada promettente per gli interventi terapeutici ".
Il Dott. Patterson ha contribuito a stabilire come fatto scientifico che una MIA durante la gravidanza può causare l'autismo. Come genitore, sono ossessionato dalle parole del Dr. Patterson che "c'è un'attivazione permanente e permanente del sistema immunitario nel cervello delle persone autistiche". Se questo è davvero ciò che sta accadendo a mio figlio, crea una domanda ovvia: cosa possiamo fare a riguardo? È per questo che capire esattamente cosa è successo a mio figlio è così importante ...
... E perché c'è qualcos'altro che il dottor Patterson ha menzionato nel suo articolo della rivista del 2006 , qualcosa che oggi potrebbe farlo finire fuori dal Caltech ma era ancora permesso nel discorso scientifico di allora, ha detto questo:
Infine, voglio porre una domanda che è emersa in letteratura negli ultimi anni - dovremmo davvero promuovere la vaccinazione materna universale ? Il vaccino antinfluenzale è stato raccomandato di routine alle donne incinte negli Stati Uniti dal 1957. La politica ufficiale dei Centers for Disease Control afferma che "la somministrazione di vaccini alle donne in cerca di assistenza prenatale è un'opportunità di intervento preventivo che non dovrebbe essere sprecato". Ora potresti dire "Beh, certo, non vuoi prendere l'influenza se sei incinta!" Ma ricorda quell'esperimento di RNA a doppio filamento - abbiamo attivato il sistema immunitario e causato tutti questi effetti a valle sul feto. E cosa fa una vaccinazione? Attiva il sistema immunitario. Questo è il punto di vaccinazione. In pratica, non tutte le donne incinte ricevono vaccini antinfluenzali, e penso che la vaccinazione universale delle donne in gravidanza potrebbe portarci in una serie di problemi completamente nuovi.
Lo ha detto il dottor Patterson, quindi non devo essere il primo a tirarlo su. Ha detto che una vaccinazione "attiva il sistema immunitario" e ci ha anche detto che "l'attivazione immunitaria" può causare l'autismo. In che modo un vaccino attiva esattamente il sistema immunitario?
Composti di alluminio (idrossido di Al e fosfato di Al) sono gli adiuvanti più comuni utilizzati nei vaccini. Sono attualmente utilizzati nell'epatite A, epatite B, difterite-tetano-pertosse (DTaP, Tdap), Haemophilus influenzae tipo b (Hib), vaccino umano papillomavirus (HPV) e pneumococco (PCV). L'adiuvante di alluminio "attiva" il sistema immunitario, che induce l'immunità a lungo termine agli antigeni nel vaccino.
In effetti, la ricerca pubblicata sull'adiuvante di alluminio è così nuova che non è nemmeno stata presa in considerazione dalla FDA o dal CDC, che stanno ancora basando le raccomandazioni sull'uso dell'alluminio nei vaccini in uno studio pubblicato nel 2011 che ha erroneamente concluso che l'alluminio da un vaccino probabilmente finisce nel sistema scheletrico del corpo:
"Mentre il contributo dei vaccini al carico corporeo dell'alluminio di un neonato può essere leggermente superiore a quello del contributo dietetico nel nostro modello, è probabile che il pool primario in cui l'alluminio risiede, come deposito a lungo termine, sia il sistema scheletrico e non un organo soffice più sensibile è rassicurante. "
La maggior parte delle ipotesi sull'alluminio si basa sull'alluminio disciolto, non sull'idrossido di alluminio, che è il tipo di alluminio utilizzato nei vaccini. Ora stiamo imparando che l'idrossido di alluminio è una nanoparticella, assorbita dal macrofago del nostro corpo (il netturbino del sistema immunitario) dove il macrofago può quindi facilmente trasportare l'idrossido di alluminio al cervello (il macrofago passa facilmente attraverso la barriera emato-encefalica). Se ti piacerebbe vedere una completa rimozione del "livello di sicurezza" della discussione sull'alluminio fatta ancora dalla FDA e dal CDC, vedi l' eccellente lavoro di VP, ecco un breve estratto:
"Non è ragionevole o scientifico utilizzare studi di sali di alluminio ingeriti, solubili in acqua (come AlCl3 o Al-lattato) per stabilire una dose sicura di adiuvante di alluminio iniettato (comprendente idrossido di alluminio / nanoparticelle di fosfato). Le forme chimiche e la via di somministrazione sono diverse. Oggi è ben noto che le nanoparticelle possono avere una tossicità più elevata rispetto alle forme massicce o solubili dello stesso materiale ... Sono i promotori del vaccino a creare questo approccio intrinsecamente invalido alla sicurezza del coadiuvante in alluminio. I critici dei vaccini, incluso me, sostengono che la sicurezza dell'adiuvante in alluminio iniettato può essere testata solo con adiuvante in alluminio iniettato, non ingerito di sali di alluminio come AlCl3 o Al lattato. Questo dovrebbe essere il buonsenso. Quindi, tralasciando i problemi importanti della tossicità delle nanoparticelle e della via di somministrazione, vorrei affrontare la domanda: è proprio vero che gli animali (topi o ratti) non vengono danneggiati dall'assunzione di 62 mg / kg / die o di 26 mg / kg / die di alluminio ? Dopotutto, questa è la base fondamentale per la sicurezza dell'adiuvante in alluminio. I promotori di vaccini si affidano a Keith e Mitkus per dimostrare che l'adiuvante di alluminio è sicuro, e Keith e Mitkus dipendono dall'affermazione che questi dosaggi sono sicuri per gli animali da ingerire. Se il dosaggio di 26 mg / kg / die è in effetti dannoso per gli animali, allora le analisi di Keith e Mitkus sono sbagliate e insalorabili. Diversi studi dimostrano chiaramente che dosaggi molto inferiori a 26 mg / kg / die sono dannosi e sono presentati di seguito. "
video link https://youtu.be/HK-93SHnTFk
La prima volta che mi sono svegliato di persona l'idea che l'adiuvante di alluminio usato nei vaccini potrebbe essere molto più tossico e pericoloso di quello che sapevo era quando ho iniziato a leggere l'incredibile lavoro del Dr. Chris Shaw presso l'Università della British Columbia in Canada . (Guarda questo video di Dr. Shaw che parla di adiuvante in alluminio e alcuni degli esperimenti che lui e i suoi colleghi hanno fatto sui topi.)
Nel 2007, il dott. Shaw ha pubblicato il primo studio che esamina l'adiuvante di alluminio iniettato in questo documento, l' adiuvante in alluminio collegato alla malattia della guerra del Golfo induce Motor Neuron Death in Mice e ha lanciato un allarme mondiale sui pericoli del coadiuvante dell'alluminio:
"Inoltre, l'uso continuato di adiuvanti di alluminio in vari vaccini (ad esempio, epatite A e B, DPT, e così via) per il pubblico in generale può avere implicazioni sulla salute ancora più diffuse. Fino a quando la sicurezza del vaccino non può essere pienamente dimostrata da studi controllati a lungo termine che esaminano l'impatto sul sistema nervoso in dettaglio, molti di quelli già vaccinati e quelli che attualmente ricevono iniezioni potrebbero essere a rischio in futuro. Se il rischio di protezione da una malattia temuta superi il rischio di tossicità è una domanda che richiede un'attenzione urgente ".
Nel 2009, il dott. Shaw's ei suoi colleghi della British Columbia hanno pubblicato un altro studio che esaminava l'idrossido di alluminio iniettato, ei risultati erano profondamente preoccupanti:
"Nel complesso, i risultati riportati qui rispecchiano il lavoro precedente che ha chiaramente dimostrato che l'alluminio, sia nella forma orale che in quella iniettata, può essere neurotossico. I potenziali meccanismi di azione tossici per l'alluminio possono includere il potenziamento dell'infiammazione (cioè microgliosi) ... "
2012 : Meccanismi di tossicità adiuvante dell'alluminio e autoimmunità nelle popolazioni pediatriche
Tre anni dopo il suo studio pionieristico, il Dr. Shaw e la sua collega, la dott.ssa Lucija Tomljenovic, hanno pubblicato questo documento nel 2012, esprimendo gravi preoccupazioni per la comprensione limitata della tossicità dell'adiuvante di alluminio:
"... è piuttosto sorprendente scoprire che nonostante gli oltre 80 anni di utilizzo, la sicurezza degli adiuvanti di Al continua a basarsi su ipotesi piuttosto che su prove scientifiche.Ad esempio, non si sa nulla della tossicologia e della farmacocinetica degli adiuvanti di Al nei neonati e nei bambini ... Tuttavia, nonostante queste osservazioni, i bambini continuano regolarmente ad essere esposti a livelli molto più elevati di adiuvanti di Al rispetto agli adulti, attraverso programmi di vaccinazione di routine. "
I due scienziati hanno chiesto una rivalutazione urgente del profilo di sicurezza dei vaccini contenenti adiuvante in alluminio:
"Tuttavia, i dati esistenti (o la loro mancanza) sollevano dubbi sul fatto che gli attuali vaccini destinati alle popolazioni pediatriche possano essere accettati come aventi adeguati profili di sicurezza. Poiché i neonati e i bambini rappresentano coloro che potrebbero essere maggiormente a rischio di complicanze a seguito della vaccinazione, è urgente una valutazione più rigorosa dei potenziali effetti negativi sulla salute dei vaccini nelle popolazioni pediatriche rispetto a quanto è stato fornito fino ad oggi. "
2013 : Lenta traslazione dipendente da CCL2 di particelle biopersistenti dal muscolo al cervello
Nel 2013, gli scienziati francesi hanno dimostrato che l'adiuvante di alluminio, iniettato nel corpo di un topo, è finito nel cervello un anno dopo. Gli autori dello studio hanno espresso serie preoccupazioni riguardo questa nuovissima scoperta:
"Tuttavia, le continue dosi crescenti di questo adiuvante poco biodegradabile nella popolazione possono diventare insidiosamente pericolose, specialmente nel caso di sovraimmunizzazione o di barriera emato-encefalica alterata ..."
Gli autori hanno scelto le loro parole con attenzione, riconoscendo l'ubiquità dell'uso di adiuvante di alluminio nei vaccini pediatrici di tutto il mondo, motivo per cui la loro scelta di chiamare adiuvante di alluminio " insidiosamente pericoloso" dovrebbe causare preoccupazione a qualsiasi genitore. Sfortunatamente, la sola cosa che esprimono preoccupazione reale - le dosi crescenti - è esattamente ciò che sta accadendo ai bambini dall'inizio degli anni '90, quando il programma di vaccinazione negli Stati Uniti e in tutto il mondo è più che triplicato, in gran parte a causa dell'introduzione di nuovi vaccini che contengono adiuvante in alluminio.
2015 : Biopersistenza e traslocazione del cervello di coadiuvanti di alluminio dei vaccini
Nel 2015, un altro studio dell'Université Paris Est Créteil (UPEC) in Francia ha ulteriormente supportato questa nuova visione dell'adiuvante di alluminio come una tossina pericolosa, biopersistente e, in ultima analisi, cerebrale. (Lo studio ha confermato che l'adiuvante di alluminio si fa lentamente strada verso il cervello, dove rimane, forse per sempre.)
Lo studio ha spiegato che l'adiuvante di alluminio può generare una risposta immunitaria a lungo termine a causa della sua "biopersistenza", che fondamentalmente significa che il nostro corpo non ha la capacità di liberarsi di adiuvante di alluminio, perché è una sostanza artificiale che non abbiamo disegni naturali da eliminare :
"Così l'allume e altri materiali scarsamente biodegradabili raccolti alla periferia dai fagociti circolano nella circolazione linfatica e del sangue e possono entrare nel cervello usando un meccanismo di cavallo di Troia simile a quello usato dalle particelle infettive. Precedenti esperimenti hanno dimostrato che la somministrazione di allume può causare disfunzioni e danni al sistema nervoso centrale, sollevando dubbi sul livello esatto di sicurezza degli allume ".
Novembre 2016 : Dose-risposta non lineare di particelle adiuvanti di idrossido di alluminio: neurotossicità selettiva a basse dosi
E, proprio nell'autunno 2016, lo studio più importante e rivelatore fatto su adiuvante di alluminio ha fornito più cattive notizie e più approfondimenti.
È sicuro dire che le conclusioni di questo studio hanno rivoluzionato la nostra comprensione dell'adiuvante in alluminio. Dalla rivista Toxicology , gli autori di studi francesi erano molto preoccupati per l'uso diffuso di adiuvante in alluminio:
"La preoccupazione per la sicurezza del suo [ adiuvante di alluminio ] è emersa dopo il riconoscimento della sua biopersistenza inattesa di lunga durata all'interno delle cellule immunitarie in alcuni individui, e le segnalazioni di sindrome da stanchezza cronica, disfunzione cognitiva, mialgia, disautonomia e caratteristiche autoimmuni / infiammatorie temporalmente legate a molteplici Amministrazioni di vaccini contenenti Al. "
Hanno anche scoperto, attraverso modelli murini, una caratteristica unica profondamente allarmante dell'adiuvante di alluminio: le dosi basse e consistenti erano più neurotossiche di una singola dose in bolo:
"Concludiamo che l'alhydrogel [adiuvante di alluminio] iniettato a basso dosaggio nel muscolo del topo può indurre in modo selettivo l'accumulo cerebrale alfa a lungo termine e gli effetti neurotossici. Per spiegare questo risultato inaspettato, una strada che potrebbe essere esplorata in futuro si riferisce alla dimensione adiuvante poiché le sospensioni iniettate corrispondenti alla dose più bassa, ma non alle dosi più alte, contenevano esclusivamente piccoli agglomerati nell'intervallo di dimensioni dei batteri noti per favorire cattura e, presumibilmente, trasporto da cellule di lignaggio monociti. In ogni caso, l'idea che la neurotossicità di Alhydrogel obbedisca alla dose rende la regola del veleno della tossicità chimica classica appare eccessivamente semplicistica.
Questa è una conclusione contro-intuitiva, ma profondamente importante, quindi sto portando in VP per spiegare ulteriormente:
Un nuovo articolo (Crepeaux et al.) Del gruppo di ricerca Gherardi in Francia riporta importanti risultati sulla tossicità e il trasporto di adiuvante di alluminio (Al) nei topi. Questo singolo studio è particolarmente prezioso perché ha esaminato molti risultati: effetti comportamentali, attivazione immunitaria (microgliale) nel cervello e trasporto di Al nel cervello. Lo studio ha testato dosaggi di 200, 400 e 800 mcg / Kg, iniettati per via intramuscolare (IM). L'adiuvante di Al utilizzato era AlOH (nome commerciale Alhydrogel), il coadiuvante di vaccino più comune in uso oggi. È usato nei vaccini contro il tetano, Hep A, Hep B, HiB, pneumococco, meningococco e antrace. Sorprendentemente, lo studio ha rilevato che il dosaggio più basso (200 mcg / Kg) era il più tossico! Per molti esiti, i dosaggi di 400 e 800 mcg / Kg non hanno avuto effetti avversi osservabili, ma il dosaggio di 200 mcg / Kg lo ha fatto. La bassa tossicità dei dosaggi più alti sembra essere una conseguenza dell'infiammazione dose-dipendente nel sito di iniezione. Gli alti dosaggi hanno causato un'infiammazione intensa nel sito di iniezione, formando "granulomi". Il dosaggio di 200 mcg / Kg non ha prodotto granulomi. I granulomi sono noduli rigidi nel tessuto prodotto in risposta a lesioni, infezioni o sostanze estranee. È un modo in cui il corpo "spegne" il tessuto danneggiato e previene la diffusione di infezioni o tossine. Il granuloma sembra fornire protezione dalla tossicità adiuvante di Al; apparentemente il granuloma impediva alle particelle adiuvanti di lasciare il sito di iniezione. Questo spiega perché il dosaggio di 200 mcg / Kg ha influenzato il cervello e il comportamento, mentre i dosaggi più alti no. Ciò suggerisce che è più pericoloso e dannoso somministrare numerose piccole iniezioni di adiuvante di Al, rispetto a una singola iniezione di grandi dimensioni in grado di indurre un granuloma.
Gli autori dello studio hanno anche contestato il modo in cui FDA e CDC attualmente pensano alla tossicità adiuvante dell'alluminio, basandosi sostanzialmente sul fatto che l'approccio attuale è sbagliato:
"Come possibile conseguenza, confrontare l'esposizione adiuvante del vaccino ad altre esposizioni dell'alluminio non rilevanti, ad esempio alluminio solubile e altre vie di esposizione, potrebbe non rappresentare un approccio valido."
E gli scienziati francesi concludono con una conclusione che tutti i genitori dovrebbero trovare molto preoccupante:
Promemoria: questo studio è stato pubblicato solo per poco più di un anno. Si prega di guardare questa intervista incredibilmente ponderata e dettagliata Dr. Romain Gerard, autore principale dello studio. È in francese con sottotitoli in inglese:
video link https://youtu.be/Syabv4Vsrpg
Una delle uniche frustrazioni dei notevoli studi di tossicità sugli adiuvanti di alluminio provenienti dalla Francia è che molti scienziati non hanno misurato esplicitamente il cervello dei topi per la citochina IL-6 che sappiamo possa essere rilasciata durante un evento di attivazione immunitaria e sappiamo anche che è fortemente associato a causare l'autismo. Ma, uno studio dal Medio Oriente pubblicato circa un anno fa, fornisce una solida base per la connessione adiuvante IL-6-alluminio.
In questo caso, gli scienziati hanno utilizzato l'alluminio per indurre l'Alzheimer nei ratti , che sembrano aver fatto con successo, dimostrando che l'alluminio ha causato un aumento di 4 volte dell'IL-6:
"I risultati hanno anche dimostrato che la somministrazione di alluminio ha aumentato le citochine proinfiammatorie dell'ippocampo TNF-α di 3,8 volte, IL-6 di 4 volte e iNOS di 3,8 volte rispetto al gruppo di controllo normale."
Se una di queste cose rimane confusa, penso che la descrizione di VP del coadiuvante di alluminio nel corpo riempirà qualsiasi buco:
La maggior parte dei vaccini contiene alluminio e l'alluminio è una neurotossina comprovata, nelle quantità ricevute dai vaccini. I vaccini in combinazione possono causare un sovraccarico di alluminio tossico. Persino l'alluminio in un singolo vaccino può essere dannoso perché l'alluminio è in una forma più pericolosa di quella dell'alluminio ingerito. Nello specifico, l'alluminio vaccino è in forma di nanoparticelle, che è più difficile da eliminare per il corpo e perché viene trasportato intorno al corpo in modo diverso dall'alluminio ingerito.
È naturale e normale ingerire piccole dosi di alluminio da cibo e acqua. Non è buono per te, ma il corpo ha difese adeguate. L'assorbimento di Al ingerito è basso, circa lo 0,3%, quindi circa il 99,7% viene eliminato nelle feci. L'alluminio ingerito è in forma ionica (atomi caricati individualmente), che viene facilmente rimosso dai reni. Inoltre, l'alluminio ionico è bloccato dall'entrare nel cervello dalla barriera emato-encefalica. Il basso assorbimento, la rapida eliminazione dei reni e la barriera all'ingresso del cervello proteggono adeguatamente il cervello dall'alluminio.
Tuttavia, l'alluminio nanoparticellare dai vaccini non può essere rimosso dai reni. Le particelle sono troppo grandi per essere filtrate dai reni. Le nanoparticelle di Al si dissolvono lentamente (convertendosi in alluminio ionico). Ma molto prima che possano dissolversi completamente, le nanoparticelle di Al vengono "mangiate" dalle cellule del sistema immunitario chiamate macrofagi. In altre parole, le particelle si depositano all'interno dei macrofagi. Una volta caricati con le nanoparticelle di Al, i macrofagi diffondono l'alluminio mentre viaggiano attraverso il corpo. Questo è pericoloso, perché i macrofagi Al-loaded portano le nanoparticelle di Al ai tessuti (ad esempio il cervello) che sono danneggiati da quantità molto piccole di alluminio.
Voglio affrontare un argomento che ha innescato gran parte dell'esplorazione che mi ha spinto a scrivere questo articolo in primo luogo. All'inizio di quest'anno, ho avuto un po 'di polemica con il dott. Peter Hotez, detentore di un brevetto di vaccino che funge anche da portavoce per l'industria dei vaccini. Il dott. Hotez ha anche una figlia con autismo, quindi questo dibattito è molto personale per lui, come lo è per me. Il dott. Hotez è convinto che l'autismo sia "creato" in utero come mi ha spiegato, "la mia lettura della letteratura scientifica è che il cervello di bambini con autismo, come il nostro, erano così per il primo o il secondo trimestre di gravidanza." Il dott. Hotez basa le sue conclusioni sui tempi dell'autismo sul lavoro di un singolo studio del dott. Eric Courchesne e colleghi intitolato "Patch di disorganizzazione nella neocorteccia di bambini con autismo" che è stato pubblicato nel New England Journal of Medicine . Il dottor Hotez ha persino preso la sua confutazione su alcune delle cose che ho pubblicamente scritto sull'autismo e sui vaccini un passo avanti, e penso che questa sia davvero la linea divisoria per molti scienziati, mi ha scritto:
"Un vaccino somministrato nel primo anno di vita non potrebbe in alcun modo causare una totale riorganizzazione dell'architettura del cervello, è solo una sfida alla ragione."
Lo fa? Sfugge alla ragione che il re-cablaggio del cervello - che ora crediamo sia causato da un evento di attivazione immunitaria - non potrebbe mai accadere dopo la nascita di un bambino?
Questa è la domanda più importante che deve essere risolta per determinare la causa dell'autismo, e penso che la risposta governerà il dibattito sulla causalizzazione dell'autismo da qui in avanti:
Credo che la scienza sia molto chiara su questo punto. Scopritelo qui.
Lo studio che il dottor Hotez mi ha menzionato, lo studio che ha dimostrato che l'autismo era determinato in utero, ora ho letto probabilmente una dozzina di volte. Puoi leggerlo da te, è uno studio in cui gli scienziati hanno esaminato l'effettivo cervello post-mortem di bambini con autismo e hanno riscontrato notevoli differenze nell'architettura cerebrale. Quello che lo studio non ha fatto, perché sarebbe stato impossibile fare con i cervelli post-mortem, alcuni vecchi di 15 anni, è stato speculato esattamente QUANDO si è verificata la disorganizzazione cerebrale. E, davvero, come potevano? Immagino che il dottor Hotez sia stato respinto dalla conclusione di questo studio, in cui gli autori hanno avanzato un'ipotesi:
"In conclusione, abbiamo identificato patch discreti di corteccia disorganizzata nella maggior parte dei campioni postmortem ottenuti da giovani bambini autistici che abbiamo esaminato. Questi patch si sono verificati nelle regioni che mediano le funzioni che sono disturbate nell'autismo: funzioni sociali, emotive, comunicative e linguistiche. Tali anomalie possono rappresentare un insieme comune di caratteristiche neuropatologiche dello sviluppo che sono alla base dell'autismo eprobabilmente derivano dalla disregolazione della formazione di strati e dalla differenziazione neuronale specifica dello strato in fasi di sviluppo prenatale. "
Hai preso quello che ha detto lo studio, la parte che il Dr. Hotez ha trasformato in fatto per sostenere la sua affermazione (e dal modo in cui ha citato questo studio ripetutamente in scritti pubblici sulla causa dell'autismo)? Gli autori hanno detto che la disregolazione che hanno visto nel cervello dei bambini "probabilmente" è avvenuta durante "fasi di sviluppo prenatale". Penso che le prove che vedrete in realtà puntino al contrario. VP lo ha spiegato bene:
Il documento "patch di disorganizzazione" è in realtà un'ulteriore prova che implica l'attivazione immunitaria e quindi i vaccini. Esperimenti di attivazione immunitaria hanno dimostrato che l'attivazione immunitaria / citochine causa l'interruzione degli strati neuronali. Quindi un vaccino potrebbe sicuramente farlo. Credo che le differenze associate all'autismo nel periodo prenatale siano semplicemente indicatori del fatto che il bambino sia particolarmente suscettibile alle lesioni di attivazione immunitaria. L'attivazione immunitaria funziona così: ogni volta che c'è un evento di attivazione, il sistema immunitario diventa più sensibile e reattivo allo stimolo immunitario. Quindi, un'attivazione "colpita" durante la gestazione può rendere il bambino più suscettibile alle lesioni di attivazione immunitaria postnatale. È noto che questa aumentata reattività si verifica con la microglia nel cervello (le microglia sono cellule immunitarie nel cervello). è chiamato "priming microglial". Una volta che le microglia sono innescate dall'attivazione immunitaria, diventano iperreattive per molto tempo, forse per tutta la vita.
VP è andato un po 'più lontano di quanto ha fatto il Dr. Hotez, fornendo questa immagine che è difficile da scuotere una volta che l'hai vista:
Quello che si può vedere abbastanza chiaramente è che il cervello è ben lungi dall'essere sviluppato una volta nato un bambino. In effetti, 5 fasi separate dello sviluppo del cervello sono in corso o ancora da avviare. Potrebbe un evento di attivazione immunitaria dopo che il bambino è nato allo sviluppo del cervello di impatto? Sì, potrebbe.
E anche la scienza pubblicata supporta questa visione. In uno studio fatto nel 2012, Wei e colleghi hanno indotto sintomi simili all'autismo nei topi iniettandoli con IL-6 dopo che sono nati. Questo NON è un evento di attivazione immunitaria materna, questo è un evento di attivazione immunitaria di un neonato che porta allo sviluppo di sintomi di autismo.
Donne in gravidanza: vaccinatevi per l'influenza ma non mangiate pesce
Vaccino antinfluenzale:
La fda USA sconsiglia alle donne in gravidanza di mangiare pesce per la presenza di mercurio ma suggerisce alle stesse donne gravide di fare il vaccino antinfluenzale.
Il mercurio alimentare metilmercurio, è molto meno assimilabile di quello iniettato ( etilmercurio ) per ovvie ragioni.
Infatti la vaccinazione bypassa ogni difesa biologica dell'organismo e inietta nel torrente ematico antigeni, adiuvanti, conservanti e metalli pesanti, in questo caso mercurio che è
la sostanza più neurotossica che esista.
Il vaccino antinfluenzale contiene e provoca
1. mercurio oltre i limiti consentiti
2. maggiori casi di malformazioni fetali
3. maggiori casi di autismo
fonte
https://worldmercuryproject.org/wp-content/uploads/flu-shots-brochure-world-mercury-project-2017.pdf
in questo studio dell'Università di Calgari si dimostra come il mercurio distrugge i neuroni
https://www.youtube.com/watch?v=VayPzW6PEGg&feature=youtu.be
Inoltre il vaccino anti influenzale è prodotto sulk virus dell'anno precedente e quindi poco efficace.
Inoltre nessuno studio è stato fatto sull'uomo
Passiamo al trivalente Dtap Dtp ( difterite, tetano e pertosse )
Stasera nella trasmissione Striscia la notizia il giornalista Luca Abete ha presentato un servizio nel quale intervistava il presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' Walter Ricciardi
che sembrerebbe avere un forte conflitto di interesse con il ruolo istituzionale che riveste. Ciò è emerso dalla inchiesta condotta dalla giornalista Giulia Innocenzi che in questo
suo video spiega con documenti alla mano il presunto conflitto di interessi di Walter Ricciardi , presidente dell'Istituto Superiore di Sanita', che "avrebbe" percepito somme di
danaro dalle industrie farmaceutiche. Ovviamente ora ci si aspetta una replica da Ricciardi a questi "dubbi" della Innocenzi, che sarà su qualche media o in tribunale?
Vedremo...
Qui potete trovare il video
https://www.facebook.com/GiuliaInnocenZ/videos/10155846387752457/
Il presidente dell' ISS ha sostenuto in questa trasmissione del 16/12/2017 che "si protegge la donna ma sopratutto il bambino" da malattie che possono essere anche mortali.
La mamma vaccinata trasmetterebbe gli anticorpi al feto e quindi il bambino appena nato già sarebbe immunizzato.
Ma il sistema immunitario di un feto è già pronto per sviluppare anticorpi?
Gli anticorpi che dalla madre passano al neonato che tempo di vita hanno?
Marcella Piper-Terry che scrive per vaxtruth.org analizza i dati della assicurazioni americane e ha trovato che tantissime mamme hanno perso i loro bambini in grembo dopo
pochi giorni dalle vaccinazioni antinfluenzali e Tdap.
trovate il video qui
http://www.infoautismo.it/radioautismo.org/watch.php?vid=bc576b442
Inoltre nei bugiardini dell'antinfluenzale non vi è scritto che sono stati testati sulle donne in gravidanza.
NEL BUGIARDINO CHE TROVATE QUI per il Tdap
https://www.fda.gov/downloads/biologicsbloodvaccines/vaccines/approvedproducts/ucm142764.pdf
è incredibile constatare che nessuna sperimentazione di sicurezza e' stata fatta sull'uomo, per cui certe affermazioni sulla estrema sicurezza di questo vaccino lasciano il tempo
che trovano.
Inoltre dal seguente grafico è facile desumere che le vaccinazioni di massa non hanno fatto diminuire le malattie che prima dell'introduzione dei vaccini erano già in netta
diminuzione
Inoltre maggiore è stata la copertura vaccinale per la pertosse maggiori sono stati i casi....credete ancora alla immunità di gregge?
Per quanto riguardo il vaccino per il tetano è sconvolgente verificare che è stato usato uin numerosi paesi del terzo mondo per sterilizzazione di massa. E' accaduto in Kenia,
Filippine, Messico, India.
Tutti i dettagli li trovate qui
http://www.infoautismo.it/autismo.in/portale/index.php/vaccini-e-autismo/item/326-kenia-chiesa-cattolica-contro-il-vaccino-del-tetano/326-kenia-chiesa-cattolica-contro-il-vaccino-del-tetano
Molte sono le testimonianze di correlazioni fra tdap e Sids ( morte in culla )
Ne trovate una qui
https://www.youtube.com/watch?v=dKXY3x0-9mM
Da questa rapida analisi si deduce inconfutabilmente che l'utilizzo del Tdap ( tetano, pertosse e difterite ) e dell'antinfluenzale in gravidanza è non solo inutile ma anche
pericoloso.
Il presidente Trump l 10 gennaio 2017 aveva informato Robert Kennedy Jr della possibilità di presiedere una commissione per la sicurezza dei vaccini. Kennedy aveva dato il suo
assenso.
Tutti si aspettavano che quest'anno vi fosse finalmente questa commissione ma fino ad ora è un nulla di fatto.
La Casa Bianca ha inaspettatamente cambiato programma?
Sembrerebbe proprio di si
Intervistato da statnews.com Kennedy ha affermato che e' da febbraio che non si e' occupato più di questa commissione.
Kennedy ha tuttavia affermato che ha incontrato una serie di migliori funzionari amministrativi sulla sicurezza vaccinale da quando Trump è entrato in carica, inclusi i funzionari
al vertice della Food and Drug Administration e National Institutes of Health. Ha detto che tali riunioni sono avvenute su richiesta della Casa Bianca.
Kennedy si è incontrato il 31 maggio 2017 con i leader del NIH. Il direttore Francis Collins e il vice direttore Lawrence Tabak e con altri importanti funzionari.
Inoltre il presidente Trump ha incontrato per ben due volte Bill Gates proprio sulla questione dei vaccini. Ovviamente per convincere Trump che i vaccini sono sicuri e non legati
all'autismo.
Sebbene Trump abbia espresso la volonta' di formare la commissione per la sicurezza sui vaccini presieduta da R. Kennedy Jr., le sue scelte nelle nomine ai vertici delle
maggiori agenzie federali sulla salute pubblica remano nel verso contrario.
Tra questi vi è Scott Gottlieb, il nuovo commissario della FDA, che ha espresso il suo sostegno ai vaccini acneh con un tweet: "Vaccini salvano vite".
Brenda Fitzgerald , il nuovo direttore del CDC, ha promosso attivamente le vaccinazioni durante i suoi sei anni come commissario per la sanità pubblica della Georgia.
Ha riaffermato ciò all'inizio di questo mese dal suo account Twitter.
Jerome Adams, nominato da Trump per servire da chirurgo generale, sostiene i vaccini, dichiarando che non esiste alcun legame tra loro e l'autismo.
Il chirurgo generale degli Stati Uniti (Surgeon General of the United States) è il capo esecutivo dello United States Public Health Service Commissioned Corps e il portavoce delle
questioni di salute pubblica all'interno del governo federale. Viene nominato direttamente dal Presidente e poi confermato dal Senato.
Purtroppo tutte queste scelte della Casa Bianca la dicono lunga sulla effettiva volontà di Trump di affrontare il tema vaccini in modo obiettivo e non predeterminato.
Aspettiamo fiduciosi gli ulteriori sviluppi di questa vicenda.
Il presidente Trump l 10 gennaio 2017 aveva informato Robert Kennedy Jr della possibilità di presiedere una commissione per la sicurezza dei vaccini. Kennedy aveva dato il suo
assenso.
Tutti si aspettavano che quest'anno vi fosse finalmente questa commissione ma fino ad ora è un nulla di fatto.
La Casa Bianca ha inaspettatamente cambiato programma?
Sembrerebbe proprio di si
Intervistato da statnews.com Kennedy ha affermato che e' da febbraio che non si e' occupato più di questa commissione.
Kennedy ha tuttavia affermato che ha incontrato una serie di migliori funzionari amministrativi sulla sicurezza vaccinale da quando Trump è entrato in carica, inclusi i funzionari
al vertice della Food and Drug Administration e National Institutes of Health. Ha detto che tali riunioni sono avvenute su richiesta della Casa Bianca.
Kennedy si è incontrato il 31 maggio 2017 con i leader del NIH. Il direttore Francis Collins e il vice direttore Lawrence Tabak e con altri importanti funzionari.
Inoltre il presidente Trump ha incontrato per ben due volte Bill Gates proprio sulla questione dei vaccini. Ovviamente per convincere Trump che i vaccini sono sicuri e non legati
all'autismo.
Sebbene Trump abbia espresso la volonta' di formare la commissione per la sicurezza sui vaccini presieduta da R. Kennedy Jr., le sue scelte nelle nomine ai vertici delle
maggiori agenzie federali sulla salute pubblica remano nel verso contrario.
Tra questi vi è Scott Gottlieb, il nuovo commissario della FDA, che ha espresso il suo sostegno ai vaccini acneh con un tweet: "Vaccini salvano vite".
Brenda Fitzgerald , il nuovo direttore del CDC, ha promosso attivamente le vaccinazioni durante i suoi sei anni come commissario per la sanità pubblica della Georgia.
Ha riaffermato ciò all'inizio di questo mese dal suo account Twitter.
Jerome Adams, nominato da Trump per servire da chirurgo generale, sostiene i vaccini, dichiarando che non esiste alcun legame tra loro e l'autismo.
Il chirurgo generale degli Stati Uniti (Surgeon General of the United States) è il capo esecutivo dello United States Public Health Service Commissioned Corps e il portavoce delle
questioni di salute pubblica all'interno del governo federale. Viene nominato direttamente dal Presidente e poi confermato dal Senato.
Purtroppo tutte queste scelte della Casa Bianca la dicono lunga sulla effettiva volontà di Trump di affrontare il tema vaccini in modo obiettivo e non predeterminato.
Aspettiamo fiduciosi gli ulteriori sviluppi di questa vicenda.
Nuovo studio settembre 2017 circa la correlazione vaccini e diabete giovanile tipo I
L'autoimmunità contro glutammato decarbossilasi (GAD) è stata associata al diabete di tipo 1. GAD65 (65kDa) e GAD67 (67kDa, in misura minore) sono coinvolti nel diabete di
tipo 1.
A seguito di una relazione aneddotica di diagnosi del diabete di tipo 1 poche settimane dopo la somministrazione di vaccini contro morbillo, parotite e rosolia (MMR), sono stati
esaminati i contenuti del vaccino MMR. Le proteine principali del vaccino, a parte i virus vivi da morbillo, parotite e rosolia, erano proteine di coltura di cellule di embrioni di
pollo.
GAD65 e GAD67 sono espressi durante l'embriogenesi dei polli.
Il confronto tra proteine GAD65 tra umano e pollo rivela l'omologia di sequenza del 95% come mostrato nello studio.
Discussione
I risultati di cui sopra forniscono una forte prova che le proteine di coltura di cellule di embrioni di pollo nel vaccino MMR possono causare lo sviluppo di anticorpi contro
GAD65 ( animale ) che reagiscono anche contro il GAD65 ( umano ) per causare il diabete di tipo 1. "
I processi di produzione dei vaccini hanno problemi fondamentali di sicurezza che devono essere immediatamente affrontati per evitare tali conseguenze devastanti.
fonte
https://www.researchgate.net/publication/319592904_Bioinformatics_analysis_links_type_1_diabetes_to_vaccines_contaminated_with_animal_proteins_and_autoreactive_T_cells_express_skin_homing_receptors_consistent_with_injected_vaccines_as_causal_agent
Da una vita il dr. Stefano Montanari e la dr.ssa Gatti della Nanodiagnostics di Modena hanno detto al mondo intero che i vacini sono "contaminati" con microe nanoparticelle di metalli, materiale inorganico la cui presenza non ha una ragione d'essere nei vaccini e la origine è sconosciuta.
Il dr. Montanari ha dichiarato pubblicamente che i Nas dei carabinieri hanno prelevato i documenti presso il laboratorio della Nanodiagnostics ben due volte ma mai nessuna procura italiana ha aperto una indagine.
Le ricerche del dr. Montanari e della dr.ssa Gatti sono state condotte limitatamente a questi materiali non organici presenti in ben 44 vaccini. Solo il Feligen per gatti è stato trovato relativamente "pulito"
Sulla rivista Medcrave alla pagina http://medcraveonline.com/IJVV/IJVV-04-00072.php potete trovare la pubblicazione ufficiale
o sul sito della nanodiagnostics http://www.nanodiagnostics.it/wp-content/uploads/2017/02/IJVV-04-00072.pdf
A seguire le tabelle con l'elenco dei vaccini e dei contaminanti trovati
Nello studio si afferma un fatto inequivocabile. Quersti composti di natura non biologica non hanno nessuna ragione d'essere per cui nei vaccini cosa ci fanno? E poi mai
possibile che i produttori di vaccini non sappiano che negli stessi vi siano queste pericolose sostanze che iniettiamo anche a neonati di pochi mesi di vita?
Moms Across America è una associazione no profit che si occupa di contaminanti alimentari specificatamente di glifosato
https://www.facebook.com/MomsAcrossAmerica/
http://www.momsacrossamerica.com
Hanno finanziato una ricerca per scoprire se nei vaccini vi sono tracce di glifosato che ricordiamo è un diserbante prodotto dalla Monsanto leader mondiale.
Questa associazione in passato già ha condotto test per verificare la presenza di roundap in tutte quelle sostanze alimentari ma anche di uso medico che per evidenti ragioni possono essere causa di danni alla salute.
Si ricorda che la dr.ssa Seneff del MIT di Boston nei suoi studi ha provato che l'unione di roundap e sali di alluminio hanno devastanti effetti sul sistema nervoso dei neonati e delle persone in genere.
Moms Across America ha trovato il roundap ovunque, nelle acque, nel latte, nel latte materno nel mais, in quasi tutti gli alimenti.
Hanno pubblicato in settembre 2016 una ricerca per verificare se nei vaccini vi fosse presenza di glifosato.
La ricerca ha dato esito positivo.
Nel marzo 2016 Moms Across America ha ricevuto gli esiti della analisi richieste da Microbe Inotech Laboratories Inc. nella città di St.Louis, Missouri USA.
Tutti e 5 i vaccini analizzati risultano contaminati dal glifosato e da altri 700 composti su base glifosato.
Il più basso contenuto è di 0.107 ppb Nel vaccino per il pneumococco della Merk.
Il Tdap ( tetano, pertosse e difterite ) della Sanofi Pasteur ha un valore di glifosato pari a 0,123 ppb.
Il vaccino antinfluenzale della Novartis ha un valore di 0.331
Quello per l'epatite B della Glaxo Smith Kline ha un valore di glifosato pari a 0.325 ppb.
Il vaccino trivalente della Merk MMR o MPR ( morbillo, rosolia e parotite ), vaccino correlato al rischio autismo, cosa fatta emergere dalle dichiarazioni dello scienziato William
Thompson, ha il valore più alto 2.671 ppb circa 25 volte pià grande dehli altri vaccini esaminati.
Il glifosato non è quasi mai usato da solo ma sempre combinato con altri elementi che può essere anche 1000 volte più tossoico dello stesso principio attivo che le industrie
inseriscono nei componenti dei loro prodotti.
Lo afferma il team del prof Seralini in questo studio
https://d3n8a8pro7vhmx.cloudfront.net/yesmaam/pages/680/attachments/original/1407922513/Mesnage_et_al_2014_Major_Pesticides_are_more_toxic_to_human_cells_than_their_declared_active_principles.pdf?1407922513
Il valore di tossicità che le industrie devono indicare nei loro prodotti è relativo al solo principio attivo e non alla combinazione del glifosato con altri adiuvanti chimici indicati
nello studio che portano la tossicità generale di questi composti ad essere centinaia di volte superiore al principio attivo.
Ecco come bypassare i limiti di legge consentiti dalla EPA ( agenzia di protezione ambientale USA ) che trovate qui
http://d3n8a8pro7vhmx.cloudfront.net/yesmaam/pages/680/attachments/original/1393210208/GLYPHOSATE_RESIDUE_5-1-2013_CFR-2012-title40-vol25-sec180-364.pdf?1393210208
Per cui abbiamo cibo inquinato da questo disserbante usato a livello mondiale e che addirittura troviamo combinato e con una tossicità centinaia di volte maggiore rispetto al principio attivo il solo ad essere monitorato dalle leggi.
Ma la domande "nasce spontanea" ma le industrie del farmaco non sanno che nei vaccini vi sono sostanza tossiche, non biocompatibili e che non hanno una ragione d'essere nei vaccini?
Nei cibi nell'acqua, nell'aria vi è la ragione dell'inquinamento con questo disserbante, ma nei vaccini che ragione ha di essere li?
In base a questi dati come un genitore può aver fiducia nella "scienza" e nelle istituzioni?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Un nuovo articolo scientifico pubblicato il 31-01-2017 su
http://www.ebiomedicine.com/article/S2352-3964(17)30046-4/abstract
è stato realizzato sulla popolazione africana della Guinea fra vaccinati e non vaccinati rispetto alla vaccinazione DTP ( difterite, tetano e pertosse )
Questo studio prodotto da ricercatori danesi ha messo in luce che i bambini vaccinati avevano avuto una mortalità infantile 5 volte maggiore rispetto ai non vaccinati
“DTP was associated with 5-fold higher mortality than being unvaccinated. No prospective study has shown beneficial survival effects of DTP.”
Questo studio è stato reso possibile perchè in Guinea fino agli anni 2000 vi era una copertura vaccinale sotto il 5% per cui i ricercatori hanno potuto fare questa comparazione.
IL WHO’s Expanded Program on Immunization ha portato la Guinea ad avere un tasso di vaccinazione superiore ma al contempo aver aumentato la mortalità infantile dopo il 2000.
Il vaccino DTP è quello più utilizzato a livello mondiale e viene usato come indicatore per la performance dei programmi vaccinali.
“Unfortunately, DTP is the most widely used vaccine, and the proportion who receives DTP3 [three doses of the DTP vaccine] is used globally as an indicator of the performance of national vaccination programs.”
Ciò è un grande controsenso perchè secondo questi autori il vaccino dtp provoca più danni che effetti protettivi sulla popolazione dato che i bambini vaccinati con DTP hanno 5 volte la possibilità di morire rispetto a quelli non vaccinati tra i 3 ed i 6 mesi di vita.
Questo e' uno dei rari studi fra vaccinati e non vaccinati dovuto ad eventi storici che non hanno consentito una precoce vaccinazione di massa in quello stato ed al contempo ha consentito ai ricercatori di realizzate questo " esperimento naturale"
Il dr. Aaby uno degli autori sostiene che il vaccino DTP ha fatto più morti che di quelli che possono essere salvati per gli stessi antigeni e che la Organizzazione mondiale della Sanità dovrebbe correggere il tiro riguardo il vaccino DTP
“all currently available evidence suggests that DTP vaccine may kill more children from other causes than it saves from diphtheria, tetanus or pertussis” is an urgent call for action from the WHO.
Per cui ha un senso vaccinare questi bambini per ottenere un numero di morti 5 volte maggiori se non si vaccinassero?
A voi i commenti del caso
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