Notizie da primapagina
Audizione del Moige sul ddl per le vaccinazioni. COMMISSIONE SANITA' SENATO
Roma 20 nov.2018
Negli anni passati il Moige si è sempre battuto per la gratuità vaccinale , ossia la
possibilità di accesso a tutti i vaccini senza oneri per le famiglie e senza differenze di
trattamento da una regione all’altra.
Tuttavia, non abbiamo mai sostenuto l’obbligo vaccinale, inteso come una
imposizione del trattamento sanitario che di fatto escluda i genitori da una
partecipazione consapevole verso un'azione che riguarda la salute dei propri figli,
per la quale sono i primi responsabili.
Crediamo, da sempre, che la libertà sia il punto di partenza da tenere presente per
una strategia vaccinale efficace, unita ad una completa informazione che comunichi
efficacemente e correttamente le opportunità ed i rischi dell’atto vaccinale.
Abbiamo un dialogo costante con molti genitori, come è nello spirito del
Movimento, perciò sentiamo l’esigenza di condividere con questa Commissione le
ragioni delle principali esitazioni e di ringraziare la Presidenza per la convocazione.
Molte famiglie italiane, non hanno accettato la scelta politica di legare
l’obbligatorietà delle vaccinazioni a delle “condizioni”: “Se non vaccini tuo figlio,
niente scuola materna”, oppure “Non potrai iscrivere il bambino al centro estivo o a
quello sportivo”, fino all’assurdo: “Però, se paghi una sostanziosa multa, il minore,
dai 6 anni in su, potrà restare nella classe”.
A questo dobbiamo aggiungere anche una vergognosa caccia al bambino “untore”
decisamente discriminante ed insostenibile, che rischia di vanificare tutti gli sforzi di
inclusione verso bambini portatori di malattie trasmissibili, ad esempio AIDS,
epatite, etc.
L’atto farmacologico della vaccinazione, come atto di medicina preventiva su
persona sana, risulta sempre soggetto ad un rischio, deve essere sempre
incondizionato, non legato a ricatti di alcun tipo, e non interferire con il diritto
all’istruzione e alla socialità garantito dalla nostra Costituzione.
Vi sono ben 11 leggi italiane che trattano del consenso informato in medicina . Ogni
terapia va illustrata e motivata al paziente, ed è lo stesso paziente che,
adeguatamente informato, se ne fa carico diventando protagonista della propria
scelta. Senza l’adesione del malato non si può procedere ad alcun trattamento
sanitario . L’accettazione intellettuale, emotiva e volontaria del diretto interessato
accresce poi il significato - e probabilmente - anche l’esito di ogni cura.
Nonostante ciò non si comprende perché davanti alle vaccinazioni, atte a prevenire,
e spesso per un periodo circoscritto di tempo, alcune delle tantissime infezioni che
affliggono la nostra società, si debba procedere in maniera opposta , ignorando le
precedenti leggi dello Stato italiano ed obbligando i diretti interessanti fino a privarli
dei diritti essenziali (asili, scuola e attività sportive, etc).
Ricordiamo che la fiducia è il presupposto del rapporto medico-paziente, come lo è
tra istituzioni e cittadini.
Le vaccinazioni, come tutti i farmaci – possono provocare effetti collaterali . Pochi?
Tanti? Gravi? Ma soprattutto di che natura?
Sappiamo che la legge 210/92 ha risarcito oltre 600 persone da un danno vaccinale.
Queste situazioni non si possono ignorare così come il “principio di precauzione”
proprio riguardo alle vaccinazioni multiple.
Auspichiamo che questo principio, sancito dalla commissione d’ inchiesta
parlamentare sull’uranio impoverito sia tenuto in piena considerazione dal DDL ora
in discussione.
Nel ddl si ribadisce la costituzione dell’anagrafe vaccinale, ma si nota l’assenza
grave , di un sistema di farmacovigilanza attivo.
Il più recente report presentato nel 2018 da Aifa fotografa il fenomeno degli eventi
avversi. Le reazioni avverse insorte nel 2017 dopo una vaccinazione sono state ben
4.822; di queste un 20% (1.307) è stato considerato grave. Delle 1.307, una
percentuale, variabile da vaccino a vaccino (dal 52 al 76%) è stata attribuita alla
vaccinazione (“nesso di causa-effetto plausibile” spiega Aifa, non semplice nesso
temporale).
Si tratta di segnalazioni “passive”, arrivate spontaneamente da operatori sanitari e
dai genitori e non raccolte attivamente controllando specifici gruppi di vaccinati;
Aifa riferisce che il 70% di queste segnalazioni proviene da una sola regione (il
Veneto) che sappiamo essere dotato da anni da un sistema di farmacovigilanza
rodato. Ci si chiede quante segnalazioni sarebbero arrivate se anche tutte le altre
regioni avessero utilizzando strumenti del Veneto.
Si capisce, a maggior ragione, che è necessario avviare una raccolta dati “attiva”, su
tutto il territorio nazionale;
Peraltro da una farmacovigilanza attiva effettuata per un anno nella regione Puglia
dalle sue autorità sanitarie conferma questa necessità.
Crediamo sia semplicemente irresponsabile obbligare ampie fasce di popolazione a
un trattamento farmacologico-vaccinale senza preoccuparsi di osservarne
attivamente gli effetti.
Con l’attuale sistema di farmacovigilanza passivo, decisamente inaffidabile, risulta
difficile stabilire correttamente il rapporto costo-beneficio di un atto farmacologico
vaccinale e quindi rassicurare i genitori preoccupati sugli effetti e sulle conseguenze.
Per concludere:
Riteniamo che la legge Lorenzin debba essere modificata e per tale ragione
auspichiamo che questo Parlamento possa agire, ascoltando i diretti interessati ossia
i genitori, nel senso di recuperare in pieno la fiducia delle famiglie italiane nella
medicina e nei suoi strumenti di prevenzione.
Per questo auspichiamo:
1. l’eliminazione della obbligatorietà e l’inserimento del concetto di
''raccomandazione", per un numero di vaccini che viene stabilito ogni tre anni
dal consiglio superiore di sanità, alla luce di considerazioni di rischi sia
epidemiologici sia vaccinali, e di politica sanitaria'';
2. la creazione, con esperti esterni ed indipendenti, di un sistema di
farmacovigilanza autenticamente "attivo" relativamente a tutte le profilassi
vaccinali;
3. l’Impegno del Ministero della salute di indire ogni tre anni una conferenza
nazionale sulle vaccinazioni, aperta a tutto il mondo medico, mirante al
confronto ed analisi della profilassi vaccinale al fine di verificare criticità ed
opportunità; Confronto aperto e permanente, fino ad ora mai avvenuto, tra
Ministero della salute ed associazioni di genitori, sia per azioni di confronto e
consulto sia per prevedere azioni nazionali di informazione ai genitori;
4. Apertura delle farmacie alla profilassi vaccinale al fine di facilitare le famiglie
nella vaccinazione.
Riteniamo quindi che la sfida per le politiche vaccinali efficaci si possa vincere solo in
questo modo, ispirandosi al “modello Veneto” e con il coinvolgimento attivo e
centrale delle famiglie, che liberamente informate, possano comprendere e
decidere di conseguenza.
FONTE
https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/000/792/MOIGE.pdf
https://www.sanita.puglia.it/documents/36126/4921952/Sorveglianza+degli+eventi+avversi+a+vaccino+in+Puglia+Report+2013-2017/9db6decb-5aaf-426f-b8fe-c9474e9e8468
Dico la verità.....credevo che il nuovo presidente Usa sarebbe stata la Clinton e mi sono sbagliato.
La Clinton ha sempre dichiarato che era provaccini.
Ecco ciò che scriveva la Clinton e ciò che ho scritto io a febbraio 2015Trump ancor prima di diventare ha fatto pesanti dichiarazioni pubbliche sui vaccini
Eccone i più significativi
che dire.....metterà la parola fine a questo enorme inganno mondiale?? Trump dice che sono l'enorme aumento dei vaccini ai quali vengono sottoposti i bambini a originare l'autismo....adesso che è diventato presidente.....DALLE CHIACCHIERE SI PASSI AI FATTI IN PRIMIS LE DICHIARAZIONI GIURATE DELLO SCIENZIATO WILLIAM THOMPSON A PROPOSITO DEL CDC USA E DELLO STUDIO FRAUDOLENTO DEL 2004
FONTE
https://twitter.com/realdonaldtrump/status/449525268529815552
Se farai ciò.....se distruggerai quella "fortezza" diabolica del CDC USA....se non dimenticherai le tue parole....sarai un grande presidente....altrimenti il tempo coprirà il tuo nome con la polvere della noia....
Salvatore Morelli
19 febbraio 2015 · ·
FONTE:
https://twitter.com/realdonaldtrump/status/449331076528615424
Candidato Presidente Usa ELEZIONI 2016
" Sei io fossi il Presidente sarei favorevole per vaccinazioni appropriate e non permetterei massicce inoculazioni in una sola volta in modo che un bambino non possa avere autismo"
Mi auguravo che Trump potesse distruggere la corazzata CDC USA perchè è in questo potentissimo istituto federale che si gioca la partita sui vaccini a livello mondiale.
Ora è notizia di due giorni fa che il presidente Trump abbia chiamato Robert Kennedy jr. alla Trump Tower a New York martedì 11-01-2016
Gli ha chiesto di mettersi a capo di una commissione che lavorerà sulla sicurezza dei vaccini e per fare finalmente chiarezza su di essi.
fonte
Beh fin qui un lettore poco informato direbbe...vabbè nulla o quasi di nuovo
Invece non è così perchè R.K.J è uno delle poche persone che negli USA in pubblico attacca con veemenza il CDC USA per essere un covo di criminali che ha distrutto la vita a milioni di bambni in tutto il mondo.
Infatti in un miio articolo di ottobre 2015 dal titolo
che trovate qui
scrivevo che Kennedy accusava in pubblico nientedimeno che il capo della divisione sicurezza vaccini degli usa il dr. Frank Destefano
Ecco le accuse dette in un dibattito pubblico da Robert F. Kennedy, Jr
"E infine, voglio dire questo: Dr. Frank DeStefano, che gestisce la divisione vaccini e ha orchestrato questa corruzione [come rivelato dal dottor William Thompson, il # CDCWhistleblower= pentito], il dottor DeStefano è un criminale e ha commesso frodi ricerca scientifica e lui è colpevole di danneggiare tutte queste persone. io sto dicendo che e sto usando il suo nome. Se quello che sto dicendo non è vero, è un atto di diffamazione e voglio che lui mi faccia causa. Se lui non lo ha fatto, avrebbe dovuto farmi causa. Avrebbe dovuto presentare una causa questo pomeriggio e diffidarmi dal dire ciò ancora una volta. Se qualcuno dicesse una cosa del genere su di me io gli farei causaIMMEDIATAMENTE.
Sto dicendo a te, Frank DeStefano, se non hai avvelenato questi bambini, è necessario citare me in questo momento e devi farmi stare zitto perché quello che sto dicendo di te sta danneggiando la tua carriera. Vediamo quello che farà Lunedi. "
Robert F. Kennedy, Jr
October 24, 2015
Atlanta Georgia
CDC Truth Transparency Freedom Rally
Attualmente il dr. Frank Destefano NON HA MAI DENUNCIATO PER DIFFAMAZIONE ROBERT kENNEDY jJR
FORSE PERCHE' IL DR. DESTEFANO HA PAURA DI ANDARE IN TRIBUNALE? PAURA DELLA VERITA'?
IL DR. DESTEFANO E IL PRIMO FIRMATARIO DEL FAMOSO STUDIO DEL 2004 SU PEDIATRICS DOVE SCIENZIATI DEL CDC USA HANNO STABILITO LA NON CORRELAZIONE FRA VACCINO TRIVALENTE MMR E AUTISMO
Ecco chi sono i firmatari dello studio e come hanno fatto carriera nel CDC
PECCATO CHE DOPO 10 ANNI LO SCIENZIATO THOMPSON ANCH'EGLI FIRMATARIO DI QUELLO STUDIO HA DETTO CHE E' TUTTO FALSO E CHE HANNO DISTRUTTI DOCMENTI CHE PROVANO UN AUMENTO DELLA PREVALENZA DELL'AUTISMO NEI SOGGETTI VACCINATI DEL 350%.
Dunque avete ben capito della importante di questo incarico dato da Trump a Kennedy
Qui le dichiarazioni di Robert Kennedy Jr. dopo l'incontro con Trump
http://video.dailymail.co.uk/video/mol/2017/01/11/6237983043441637147/640x360_MP4_6237983043441637147.mp4
Fatti non chiacchiere....dato che Trump sembra aver mantenuto la parola sui vaccini ed abbia incaricato un acerrimo nemico del CDC USA a capo di una commissione federale sulla sicurezza vaccinale.
Spero vivamente che si possa fare giustizia e che venga fermato questo crimine contro l'umanità rovinando la vita di milioni di bambini e delle loro famiglie.
Dedico questo articolo a mio padre....perchè mi hai insegnato ad essere tenace....e a portare avanti le mie idee costi quel che costi...ciao papà
Nell'agosto del 2014 il dr. William Thompson scienziato del CDC USA agenzia federale USA per il controllo e la prevenzione delle malattie ha ammesso che lui ed i suoi colleghi cofirmatari di uno studio su pediatrics hanno deliberatamente omesso dei dati significativi che avrebbero qualora inseriti fatto aumentare la prevalenza dell'autismo a seconda della precocità del vaccini MMR ( morbillo, rosolia, parotite )
Potete trovare la sua dichiarazione sul sito dello studio legale che lo assiste
Lo studio che verosimilmente dovrebbe essere stato manomesso nei dati lo trovate qui
http://pediatrics.aappublications.org/content/113/2/259 oppure qui
http://www.bowdiges.org/documents/files/Age_of_MMR_exposure_comparison_study.pdf
Inoltre prima della pubblicazione su Pediatrics vi fu anche la famosa "raccomandazione" di Cordero allora uno dei capi del CDC USA all'editore di Pediatrics
vedi allegati
Già il dr. Hooker , padre di un bambino autistico, e nominato da William Thompson come suo "confessore" aveva in una sua pubblicazione dimostrato che con i dati omessi da Thompson e colleghi nello studio del 2004 la prevalenza dell'autismo nella popolazione afro della città di Atlanta aveva un aumento del 350% a seconda della maggiore precocità dell'intervento 18-36 mesi mentre nella pubblicazione ufficiale tale dato era lo stesso e che quindi i bambini che si vaccinavano con MMR prima dei 18-36 mesi avevano la stessa possibilità in percentuale di poter diventare autistici rispetto ai bambini che vaccinavano dopo i 36 mesi.
Lo studio del dr. Hooker venne retracted dopo appena 15 giorni dalla pubblicazione...stranamente....
Lo trovate qui
http://www.translationalneurodegeneration.com/content/3/1/22
mettere studio hooker
In questo modo si invogliava a vaccinare molto più precocemente ed a scagionare la correlazione MMR e Autismo.
Ieri 29-07-2015 il deputato democratico Bill Posey dinanzi al Congresso USA ha ufficialmente denunciato l'accaduto e la gravissima violazione della verità, con distruzione fraudolenta di documenti che proverebbero invece la correlazione Autismo ed MMR
Tale documentazione è stata consegnata dallo scienziato Thompson attraverso il suo legale al deputato Posey che ha allegato alla sua denuncia tale documentazione a disposizione di qualunque deputato del Congresso degli USA.
Inoltre Posey raccomanda di intervenire per audizioni sul CDC per stabilire la verità sull'accaduto per accertare eventuali responsabilità del CDC e degli autori di quello studio.
Posey ha affermato che in una audizione al Senato USA lo Stato ha pagato 3 miliardi di dollari in risarcimento per danni da vaccino in 27 anni.
fonte: https://sharylattkisson.com/govt-wipes-recent-vaccine-injury-data-from-website/
il video del discorso sottotitolato grazie ad Autismo&Vaccini lo trovate qui
https://www.youtube.com/watch?v=yWEuhK0T6lk
a seguire il testo in inglese del discorso di Bill Posey
fonte
http://www.ageofautism.com/2015/07/breaking-news-congressman-posey-on-house-floor-cdc-authors-of-2004-mmr-paper-destroyed-documents.html
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THE SPEAKER PRO TEMPORE: THE GENTLELADY YIELDS BACK. THE CHAIR RECOGNIZES THE GENTLEMAN FROM FLORIDA, MR. POSEY, FOR FIVE MINUTES.
MR. POSEY: THANK YOU, MR. SPEAKER. I RISE TODAY ON MATTERS OF RESEARCH AND SCIENTIFIC INTEGRITY....
AofA's Adriana Gamondes took the time to prepare this unofficial transcript.
July 29th, 2015 House Morning Hour
Congressman Bill Posey (R-FL) at 1:02:29 http://www.c-span.org/video/?327309-1/us-house-morning-hour&live=
Thank you Mr. Speaker. I arrive today on matters of research and scientific integrity.
To begin with, I am absolutely, resolutely pro-vaccine. Advancements in immunization have saved countless lives and have greatly benefited public health. That being said, it’s troubling to me that in a recent senate hearing on childhood vaccination, it was never mentioned that our government has paid out over three billion dollars through a vaccine injury compensation program for children who have been injured by vaccinations. Regardless of the subject matter, parents making decisions about their children’s health deserve to have the best information available to them. They should be able to count on federal agencies to tell them the truth.
For these reasons, I bring the following matter to the floor. In August, 2014, Dr. William Thompson, a senior scientist at the Center for Disease Control and Prevention worked with a whistleblower attorney to provide my office with documents related to a 2004 CDC study that examined the possibility of a relationship between the mumps, measles and rubella vaccines and autism. In a statement released in August, 2014, Dr. Thompson stated “I regret that my co-authors and I omitted statistically significant information in our 2004 article published in the Journal of Pediatrics.” End quote.
Mr. Speaker, I respectfully request the following excerpts from the statement written by Dr. Thompson be entered into record. Now quoting Dr. Thompson:
“My primary job duties while working in the Immunization Safety Branch from 2000 to ’06 were lead or co-lead three major vaccine safety studies—the MADDSP MMR Autism Cases Control study was being carried out in response to the Wakefield Lancet study that suggested an association between the MMR vaccine and an autism-like health outcome. There were several major concerns among scientists and consumer advocates outside the CDC in the fall of 2000 regarding the execution of the Verstraeten study.
One of the important goals that was determined up front in the spring of ’01 before any of these studies started, was to have all three protocols vetted outside the CDC prior to the start of the analyses so that consumer advocates could not claim that we were presenting analyses that presented our own goals and biases. We hypothesized that if we found statistically significant effects at either 18 or 36 month thresholds, we would conclude that vaccinating children early with MMR could lead to autism-like characteristics or features. We all met and finalized the study protocol and analysis plan. The goal was to not deviate from the analysis plan to avoid the debacle that occurred with the Verstraeten thimerosal study published in Pediatrics in ’03. At the September 5th meeting, we discussed in detail how to code race for both the sample and the birth certificate sample.
At the bottom of Table 7 it also shows that for the non-birth certificate sample, the adjusted race effect statistical significance was huge. All the authors and I met and decided sometime between August and September ’02 not to report any race effects for the paper. Sometime soon after the meeting, we decided to exclude reporting any race effects, the co-authors scheduled a meeting to destroy documents related to the study. The remaining four co-authors all met and brought a big garbage can into the meeting room and reviewed and went through all the hard copy documents that we had thought we should discard and put them in a huge garbage can. However, because I assumed it was illegal and would violate both FOIA and DOJ requests, I kept hard copies of all documents in my office and I retained all associated computer files. I believe we intentionally withheld controversial findings from the final draft of the Pediatrics paper. “
End of quote of the doctor.
Mr. Speaker, I believe it’s our duty to ensure that the documents that Dr. Thompson provided are not ignored. Therefore I will provide them to members of congress and the house committees upon request. Considering the nature of the whistleblower’s documents, as well as the involvement of the CDC, a hearing and a thorough investigation is warranted. So I ask Mr. Speaker, I beg, I implore my colleagues on the appropriations committees to please, please take such action. Thank you, Mr. Speaker, I yield back.
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Proposta di legge
Introduzione del referto epidemiologico nel controllo sanitario della
popolazione
Stato In discussione
Commissione Sanità e Affari Sociali
Firmatario Alberto Zolezzi
https://www.facebook.com/albertozolezzim5s
videopresentazione
https://youtu.be/KdWeihHNVPE
Fine discussione 06-06-2015
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
SINTESI
Introduzione del referto epidemiologico nel controllo sanitario della
popolazione
RELAZIONE
Negli ultimi decenni sono incrementati gli studi internazionali che hanno
correlato con ragionevole certezza specifiche patologie ad agenti ambientali,
professionali, comportamentali. In parte questo è stato dovuto purtroppo
all’incremento di fattori di rischio e dell’incidenza e della prevalenza di
alcune patologie come quelle neoplastiche e del conseguente allarme sociale e
scientifico, queste patologie rappresentano ad oggi circa il 30% della
mortalità e morbilità generale. I danni ambientali di specifiche attività
produttive hanno portato nel nostro Paese a studi epidemiologici di area,
come lo studio “Sentieri”, di rilevanza internazionale, che hanno confermato
il ruolo di alcune attività e sostanze nell’eziologia di gravi patologie,
nella riduzione della speranza di vita totale e in salute, di danni fetali ed
epigenetici. Gli studi epidemiologici su alcune aree apparentemente non sono
sufficienti per stabilire lo stato di salute della popolazione e soprattutto
non sono sufficienti a individuare alterazioni precoci dello stato di salute
stesso e a eseguire interventi di prevenzione primaria in aree apparentemente
non a rischio. Lo studio “Sentieri” ha interessato circa il 10% della
popolazione italiana, residente nelle aree considerate siti di interesse
nazionale per le bonifiche (SIN) e ha stimolato anche l’interesse della
politica per questi temi fondamentali per la sopravvivenza e per il futuro
della popolazione. Nella XVII legislatura si contano in 2 anni ben 7 decreti
del Governo solo sul caso “Ilva di Taranto”, dove uno studio epidemiologico
basato in particolare sui superamenti delle polveri sottili ha dimostrato
oltre 30 decessi annui aggiuntivi nella popolazione residente a Taranto e
State anche negli ultimi anni e inchiodato alle loro responsabilità i
responsabili dell’azienda, portando a un tentativo di progressiva
ambientalizzazione e facendo scuola su tutto il territorio nazionale. Nella
regione Puglia è stata emanata la prima legge regionale nazionale in merito
alle emissioni di diossine, coinvolte in gravissimi danni alla salute in
quanto interferenti endocrini.
Oltre agli studi che correlano ambiente e salute si stanno anche
moltiplicando gli studi di economia sanitaria ambientale, citiamo quello
dell’ECBA project che ha stimato in circa 48 miliardi di euro all’anno in
Italia i danni sanitari su base ambientale. Studi del genere sono stati
eseguiti per esempio in Cina dove è stata dimostrata una riduzione netta del
PIL di oltre il 5% a causa del solo inquinamento dell’aria (da morbilità,
ospedalizzazioni e mortalità precoce). Per i soli superamenti delle polveri
sottili si stimano circa 64mila decessi annuali nel nostro paese.
Appare sempre più necessario avere una valutazione dello stato di salute di
tutta la popolazione che dipenderà alla realizzazione di un referto
epidemiologico.
È necessario porre l’attenzione delle Amministrazioni e delle Aziende
Sanitarie Locali sulla necessità di conoscere tempestivamente lo stato di
salute collettivo della popolazione comunale al di là delle mere statistiche
basate sulla mortalità per sole neoplasie (che incidono come detto meno del
30% sul complesso della mortalità e morbilità generale).
Com’è noto, sul nostro territorio nazionale sono presenti numerose fonti di
rischio ambientale che causano danni alla salute pubblica agendo in modo
moltiplicativo oltre che additivo attraverso la diffusione di sostanze
tossiche oltre che cancerogene. Si tratta di industrie, impianti di
produzione energetica e trattamento rifiuti, traffico veicolare, ecc. che
emettono, non solo in atmosfera, un mix di inquinanti costituiti da polveri,
gas, radiazioni, ecc. Ci sembra quindi urgente che le conoscenze
epidemiologiche sull’intera popolazione siano tempestive, complete, rigorose,
periodiche e trasparenti.
Il referto epidemiologico (RE) consentirà ogni anno di avvalersi di un
affidabile, economico e verificabile punto d’osservazione per effettuare un
check-up standardizzato sulla salute collettiva. Basterà raffrontare il
valore realmente osservato con quello atteso (standard) nei livelli di salute
globale della popolazione comunale; senza incorrere nel grave errore di
limitarsi alle sole patologie neoplastiche che sottovalutano anche del 70% il
danno complessivo alla salute della popolazione. Il referto epidemiologico,
se correttamente e completamente applicato, può favorire concretamente la
prevenzione primaria per eliminare le principali cause di malattia.
Il RE è basato esclusivamente sui dati già raccolti in formato elettronico
(ricoveri, mortalità, diagnosi, ecc.) e potrà estendersi ad altri parametri
già monitorati (utilizzo di farmaci ecc), a specifiche categorie e territori.
L’aggravio di spesa appare non significativo, tanto più a fronte dell’esborso
corrente per il danno sanitario che potrà essere notevolmente limitato grazie
all’applicazione di questo provvedimento; l’attività di processazione e
validazione dei dati nelle varie realtà territoriali appare decisamente “low
cost” con gli attuali strumenti informatici e statistici e valorizzerebbe
l’attività già svolta dall’Istat e dall’ISS che al momento non producono
adeguate mappe dello stato di salute e hanno di conseguenza scarso
riconoscimento sociale. Naturalmente l’analisi dovrebbe successivamente
valutare le specifiche patologie emergenti, per fasce di età, negli ultimi 20
anni.
Il raffronto tra i valori degli analoghi indicatori con i comuni non
inquinati, della provincia e/o della regione, sarà indispensabile per
quantificare con ragionevole precisione le differenze nello stato di salute
della popolazione.
L’attivazione/uso del RE prevede 7 fasi:
1. Utilizzare tutti i principali dati sanitari correnti (mortalità,
ricoveri, diagnosi, ecc..) riferiti alla popolazione residente nel comune al
fine di creare uno specifico database aggiornabile ed analizzabile;
2. Individuare a priori il valore standard (baseline) nei tassi di
riferimento di incidenza e prevalenza;
3. individuare tempestivamente l’eventuale innalzamento, rispetto al
valore standard (baseline) del numero complessivo di casi dell’insieme delle
malattie;
4. calcolare il numero di casi in eccesso;
5. individuare le specifiche malattie che determinano l’innalzamento
globale della casistica;
6. identificare le possibili fonti evitabili di queste specifiche
malattie;
7. eliminare le specifiche fonti di malattia.
Il risultato condurrà al miglioramento progressivo dei livelli sociosanitari
ed economici dei comuni.
Concludendo, la conoscenza di quanto incida sulla salute umana la qualità
dell’ambiente in cui si vive e si lavora può essere valutata tramite lo
studio del “RE”. Con il RE si potrà conoscere velocemente le criticità
sanitarie sia per gruppi di residenti (donne, bambini, ecc.) che di
lavoratori in qualsiasi territorio, arrivando ad avere una mappa della salute
che potrà orientare a livello nazionale le priorità di intervento
educazionale, ambientale, professionale, sociosanitario, solo con una
semplice analisi di dati che vengono già abitualmente raccolti.
********************************************************************
TESTO
COLLEGHI! Negli ultimi decenni sono incrementati gli studi internazionali che
hanno correlato con ragionevole certezza specifiche patologie ad agenti
ambientali, professionali, comportamentali. In parte questo è stato dovuto
purtroppo all’incremento di fattori di rischio e dell’incidenza e della
prevalenza di alcune patologie come quelle neoplastiche e del conseguente
allarme sociale e scientifico, queste patologie rappresentano ad oggi circa
il 30% della mortalità e morbilità generale. I danni ambientali di specifiche
attività produttive hanno portato nel nostro Paese a studi epidemiologici di
area, come lo studio “Sentieri”, di rilevanza internazionale, che hanno
confermato il ruolo di alcune attività e sostanze nell’eziologia di gravi
patologie, nella riduzione della speranza di vita totale e in salute, di
danni fetali ed epigenetici. Gli studi epidemiologici su alcune aree
apparentemente non sono sufficienti per stabilire lo stato di salute della
popolazione e soprattutto non sono sufficienti a individuare alterazioni
precoci dello stato di salute stesso e a eseguire interventi di prevenzione
primaria in aree apparentemente non a rischio. Lo studio “Sentieri” ha
interessato circa il 10% della popolazione italiana, residente nelle aree
considerate siti di interesse nazionale per le bonifiche (SIN) e ha stimolato
anche l’interesse della politica per questi temi fondamentali per la
sopravvivenza e per il futuro della popolazione. Nella XVII legislatura si
contano in 2 anni ben 7 decreti del Governo solo sul caso “Ilva di Taranto”,
dove uno studio epidemiologico basato in particolare sui superamenti delle
polveri sottili ha dimostrato oltre 30 decessi annui aggiuntivi anche negli
ultimi anni e inchiodato alle loro responsabilità i responsabili
dell’azienda, portando a un tentativo di progressiva ambientalizzazione e
facendo scuola su tutto il territorio nazionale. Nella regione Puglia è stata
emanata la prima legge regionale nazionale in merito alle emissioni di
diossine, coinvolte in gravissimi danni alla salute in quanto interferenti
endocrini.
Oltre agli studi che correlano ambiente e salute si stanno anche
moltiplicando gli studi di economia sanitaria ambientale, citiamo quello
dell’ECBA project che ha stimato in circa 48 miliardi di euro all’anno in
Italia i danni sanitari su base ambientale. Studi del genere sono stati
eseguiti per esempio in Cina dove è stata dimostrata una riduzione netta del
PIL di oltre il 5% a causa del solo inquinamento dell’aria (da morbilità,
ospedalizzazioni e mortalità precoce). Per i soli superamenti delle polveri
sottili si stimano circa 64mila decessi annuali nel nostro paese.
Appare sempre più necessario avere una valutazione dello stato di salute di
tutta la popolazione che dipenderà alla realizzazione di un referto
epidemiologico.
È necessario porre l’attenzione delle Amministrazioni e delle Aziende
Sanitarie Locali sulla necessità di conoscere tempestivamente lo stato di
salute collettivo della popolazione comunale al di là delle mere statistiche
basate sulla mortalità per sole neoplasie (che incidono come detto meno del
30% sul complesso della mortalità e morbilità generale).
Com’è noto, nel nostro territorio sono presenti numerose fonti di rischio
ambientale che causano danni alla salute pubblica agendo in modo
moltiplicativo oltre che additivo attraverso la diffusione di sostanze
tossiche oltre che cancerogene. Si tratta di industrie, impianti di
produzione energetica e trattamento rifiuti, traffico veicolare, ecc. che
emettono, non solo in atmosfera, un mix di inquinanti costituiti da polveri,
gas, radiazioni, ecc. Ci sembra quindi urgente che le conoscenze
epidemiologiche sull’intera popolazione siano tempestive, complete, rigorose,
periodiche e trasparenti.
Il referto epidemiologico consentirà ogni anno di avvalersi di un affidabile,
economico e verificabile punto d’osservazione per effettuare un check-up
standardizzato sulla salute collettiva. Basterà raffrontare il valore
realmente osservato con quello atteso (standard) nei livelli di salute
globale della popolazione comunale; senza incorrere nel grave errore di
limitarsi alle sole patologie neoplastiche che sottovalutano anche del 70% il
danno complessivo alla salute della popolazione. Il referto epidemiologico,
se correttamente e completamente applicato, può favorire concretamente la
prevenzione primaria per eliminare le principali cause di malattia.
Il RE è basato esclusivamente sui dati già presenti in formato elettronico
(ricoveri, mortalità, diagnosi, ecc.) e potrà estendersi ad altri parametri
già monitorati (utilizzo di farmaci ecc), a specifiche categorie e territori.
Naturalmente l’analisi dovrebbe successivamente valutare le specifiche
patologie emergenti, per fasce di età, negli ultimi 20 anni.
Il raffronto tra i valori degli analoghi indicatori con i comuni non
inquinati, della provincia e/o della regione, sarà indispensabile per
quantificare con ragionevole precisione le differenze nello stato di salute
della popolazione.
L’attivazione/uso del RE prevede 7 fasi:
1. Utilizzare tutti i principali dati sanitari correnti (mortalità,
ricoveri, diagnosi, ecc..) riferiti alla popolazione residente nel comune al
fine di creare uno specifico database aggiornabile ed analizzabile;
2. Individuare a priori il valore standard (baseline) nei tassi di
riferimento;
3. individuare tempestivamente l’eventuale innalzamento, rispetto al
valore standard (baseline) del numero complessivo di casi dell’insieme delle
malattie;
4. calcolare il numero di casi in eccesso;
5. individuare le specifiche malattie che determinano l’innalzamento
globale della casistica;
6. identificare le possibili fonti evitabili di queste specifiche
malattie;
7. eliminare le specifiche fonti di malattia.
Il risultato condurrà al miglioramento progressivo dei livelli sociosanitari
ed economici dei comuni.
Concludendo, la conoscenza di quanto incida sulla salute umana la qualità
dell’ambiente in cui si vive e si lavora può essere valutata tramite lo
studio del “referto epidemiologico (RE)”. Con il RE si potrà conoscere
velocemente le criticità sanitarie sia per gruppi di residenti (donne,
bambini, ecc.) che di lavoratori in qualsiasi territorio, arrivando ad avere
una mappa della salute che potrà orientare a livello nazionale sulle priorità
di intervento educazionale, ambientale, professionale, sociosanitario, solo
con una semplice analisi di dati che vengono già abitualmente raccolti.
TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1
(Definizioni)
Per le finalità della presente legge sono adottate le seguenti definizioni:
a) Referto epidemiologico. E’ il dato aggregato o macrodato
corrispondente alla valutazione dello stato di salute complessivo di una
comunità che si ottiene da un esame epidemiologico delle principali
informazioni relative a tutti i malati e a tutti gli eventi sanitari di una
popolazione in uno specifico ambito temporale e in un ambito territoriale
circoscritto o a livello nazionale, attraverso la valutazione dell’incidenza
delle malattie e del numero dei decessi.
b) Dati Epidemiologici Correnti. I dati epidemiologici monitorati
annualmente sono i seguenti: l’incidenza delle malattie (numero di nuovi casi
in proporzione alla popolazione) e il numero dei decessi suddivisi per cause.
I dati d’incidenza su base pluriennale sono utilizzati al fine di individuare
i valori di prevalenza delle malattie (numero di casi totali di una malattia
in proporzione alla popolazione).
c) Dato Aggregato o Macrodato. È l'aggregato che si ottiene dalla
sintesi di dati elementari o microdati utilizzati per riassumere le
informazioni in essi contenute.
Art. 2
(flusso e analisi dei dati da parte degli enti referenti)
Gli enti tenuti a fornire i dati epidemiologici sono i seguenti: assessorati
regionali alla salute, aziende sanitarie locali, ambulatori medici, ospedali,
altri ambiti sanitari; al termine di ogni anno solare vengono processati a
norma delle leggi vigenti e inviati al personale referente dell’Istituto
Superiore di Sanità e dell’Istituto Superiore di Statistica dove vengono
raccolti, verificati e raffrontati su appositi modelli standard e coordinati
con il complesso dei dati demografici e sociosanitari esistenti.
Il personale referente dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto
Superiore di Statistica è tenuto al monitoraggio continuativo e al raffronto
del raffronto dei valori osservati con il valore atteso proveniente da una
popolazione standard, della determinazione di eventuali criticità e della
prescrizione e valutazione di indagini di casualità e causalità dell’evento.
Se la differenza fra questi valori risulterà superiore a 1, questo potrà
indicare un eccesso di casi osservati e comportare indagini di casualità e
causalità dell’evento. I dati del referto epidemiologico sono aggiornati
periodicamente e individuano la diffusione e l’andamento di specifiche
patologie e possono essere impiegati per identificare eventuali criticità di
origine ambientale, professionale o sociosanitaria e intervenire su di esse,
aiutando ad individuare, tempestivamente, le soluzioni, migliorando la
qualità di vita dei cittadini e riducendo l’esborso per il servizio sanitario
nazionale utilizzando le risorse anche per attivare un efficace prevenzione
primaria ed evitare analoghe epidemie.
l’Istituto Superiore di Statistica (ISTAT) e l’Istituto Superiore di Sanità
(ISS) garantiscono l’elaborazione e la pubblicazione digitale dei dati che
dovrà avvenire entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello cui i dati si
riferiscono; i dati pubblicati forniscono il referto epidemiologico
nell’ambito di applicazione individuato ai sensi dell’articolo 3. L’ISTAT e
l’ISS garantiscono altresì la pubblicazione digitale delle indagini
prescritte e dei risultati delle stesse quando terminate.
Art. 3
(Ambito di applicazione)
I settori di riferimento per l’aggregazione dei dati sono attribuiti alla
popolazione facente parte di uno specifico ambito territoriale
amministrativo, di una distinta area etnica-geografica o di uno specifico
comparto produttivo/industriale.I dati sono rilasciati unicamente in modalità
aggregata, e sottoposti alla normativa in materia di protezione dei dati e
non possono contenere notizie sulla salute dei singoli individui.
Art. 4
(Relazione ministeriale)
Il Ministro della salute, sulla base dei dati pubblicati dall’ISTAT e
dall’ISS ai sensi dell’articolo 2, elabora una relazione annuale sullo stato
della salute della popolazione, che viene trasmessa alle competenti
commissioni parlamentari entro il 31 ottobre di ogni anno.
*****************************************************************************
Mia proposta di modifica ed inclusione del disegno di legge
Negli ultimi 20 anni si è avuto un aumento del 600% dei casi di AUTISMO. LA
MEDICINA UFFICIALE ATTUALMENTE DICE CHE NON VI è CURA. Da dati del CDC USA
nel 2000 vi era un bambino autistico ogni 150 mentre nel 2010, ultimo dato,
vi è un bambino autistico ogni 68
http://www.cdc.gov/ncbddd/autism/data.html
e la dr.ssa Seneff del MIT, CHE STA CONDUCENDO UNA BATTAGLIA CONTRO LA
MULTINAZIONALE MONSANTO PRODUTTRICE DEL ROUNDAP UN ERBICIDA TROVATRO
ADDIRITTURA NEL LATTE MATERNO, ( http://people.csail.mit.edu/seneff/ ) nelle
sue conferenze afferma che tra 10 anni la metà dei nuovi nati sarà autistica
http://www.medicaldaily.com/autism-rates-increase-2025-glyphosate-
herbicide-may-be-responsible-future-half-316388
lo stesso presidente USA Obama nel 2009 in un pubblico discorso che potrete
trovare qui in testo e video all'Istituto Nazionale della Salute ( nostro
omologo ISS )
http://www.whitehouse.gov/the_press_office/Remarks-by-the-President-on-the-
American-Recovery-and-Reinvestment-Act-at-the-National-Institutes-of-Health/
che le emergenze sanitarie, ripeto al 2009, sono
1. tumori
2. malattie cardiovascolari
3. autismo
tra tante patologie al terzo posto vi è l'autismo come emergenza
sanitaria....vorrà pur dire qualcosa questo
Da padre di una bambina autistica, con molti gruppi e pagine su fb e con un
portale ad hoc www.autismo.in e una web radio www.radioautismo.org
VORREI proporre uno specifico indice di prevalenza con correlazioni fra
indici di tossicità generali ( abitazione vicino a discariche elettrodotti,
industrie chimiche, inquinamento ambientale in genere ) ed anche per quanto
riguarda la somministrazione dei vaccini.
Migliaia di famiglie riferiscono di eventi avversi alle vaccinazioni, perdita
di competenze psicomotorie e linguistiche già acquisite, che hanno portato a
diagnosi di autismo verso i 18-24 mesi.
Moltissimi bambini non svilupperanno mai il linguaggio, competenze
psicomotorie e relazionali nella norma e ciò denota l'autismo come una vera e
propria malattia sociale con enorme impatto sulle finanze dello stato fra
agenzie scolastiche, sociali, sanitarie e/o riabilitative o psicoeducative e
grande esborso di denaro a carico di queste famiglie che non possono per
esempio accedere a trattamenti specifici sull'autismo ( medicina biomedica,
iperbarica, diete con alimenti speciali, integratori , riabilitazione con
varie tecniche CAA, CLM, ABA etc.)
Costringere per legge i pediatri alla SEGNALAZIONE DI EVENTO AVVERSO CHE
AHIMè SULLA CARTA DOVREBBE ESSERE FATTA ma che gli stessi pediatri non fanno
quasi mai.
Infatti moltissime volte i genitori che ascolto riferiscono, per esempio
febbri elevate per alcuni giorni anche a 40 gradi di temperatura, dopo una
vaccinazione che i pediatri però minimizzano sempre....come anche la perdita
di competenze già acquisite.
Propongo che la segnalazione di evento avverso sia obbligatoria pena la
radiazione dall'albo, qualora la mancanza di segnalazione avversa possa
causare qualsiasi danno al bambino nell'immediato e nei primi tre anni di
vita, perchè è intollerabile che si possa minimizzare su neonati di tre mesi
o di età neonatale e dell'infanzia, dopo denuncia di un genitore, .
Vivo sulla mia pelle questa terribile condizione come altri migliaia di
genitori in Italia e nel mondo
Dobbiamo fare qualcosa per fermare questo "massacro"
Miei studi su www.autismo.in
Sul mio profilo fb
https://www.facebook.com/salvatore.morelli.96/media_set?
set=a.910912665588799.1073741895.100000102213711&type=3
Potete ascoltare le Trasmissione in podcast su
http://www.radioautismo.org/site/category.php?cat=web-radio-autismo
Spero nell'accoglimento di questa segnalazione specialmente per quanto
riguarda L'OBBLIGO DEL PEDIATRA E/O MEDICO DI SEGNALARE UN EVENTO AVVERSO AI
VACCINI E/O ALTRO FARMACO PENA LA RADIAZIONE DALL'ALBO....CON LA SALUTE DEI
BAMBINI IN PRIMIS E DI NOI TUTTI NON SI DEVE SCHERZARE NE ESSERE SUPERFICIALI
SALVATORE MORELLI
Meno del 30% dei politici al congresso USA ammettono in un sondaggio della NBC di aver vaccinato i figli.....un motivo ci sarà voi che dite
fonte:
http://www.nbcnews.com/politics/politics-news/nbc-survey-finds-congress-unanimous-vaccinations-n301831
Il mio augurio per questo natale e che ben presta nascano gli Stati Uniti dell'Autismo....al di la di stupide divisioni fra gruppi ed ideologie
Perchè l'autismo ha bisogno di unire le forze non di dividerci
Perchè l'autismo non è un caso
Svegliate le coscienze è ora di scoprire la Verità
La Novartis USA una delle più grandi industri farmaceutiche ha nel suo libro paga la maggior parte delle società medico-scientifiche americane...e non solo
Nel loro sito istituzionale
http://www.pharma.us.novartis.com/info/corporate-responsibility/payments-to-healthcare-organizations.jsp
si possono scaricare due file relativi agli anni 2012 e 2013
ovviamente i file sono allegati a questo articolo
38 pagine nel file 2013 ----- 33 pagine nel 2012
A voi i commenti del caso
Si sa i numeri son numeri e la prevalenza dell'autismo da "dati ufficiali" ERA il vero problema per gli stati
In USA il problema è centrale a livello mondiale dato che da qualche decennio hanno una vera e propria rete di monitoraggio della malattia autistica su buona parte del territorio
Si tratta dell'Autism and Developmental Disabilities Monitoring (ADDM) Network
http://www.cdc.gov/ncbddd/autism/addm.html
Passiamo alla ricerca da me pagata :-(( e che voglio condividere con tutti
Innanzitutto parliamo di studio pubblicato niente di meno che sull' American Medical Association Journal per cui DATI UFFICIALI E NON ARTICOLETTO GIORNALISTICO
In questo studio si dice una cosa molto semplice gli autori si domandano
Nel passaggio dal DSM-IV al DSM-V e quindi con nuovi criteri diagnostici per l'autismo e non solo cosa cambia?
Semplice magicamente il numero di "casi" è diminuito di quasi il 20%
Con una semplice operazione matematica stanno cercando di far diminuire la prevalenza dell'autismo e tra qualche anno ci diranno " vedete che avevate tutti torto e che i casi stanno diminuendo"?
Ordunque sappiamo bene che già gli stessi dati ufficiali sono "adulterati" per ovvie ragioni ma che l'APA USA ( associazione degli psichiatri americani ) volgia prendere in gro il mondo intero non va
Lessi qualche anno fa la notizia pubblicata da Gabriele Milani, una grande persona vi assicuro, sul suo sito http://autismovaccini.org/ che preannunciava li i suoi dubbi a tal proposito
Alla fine lo hanno fatto, i casi aumenteranno sempre più nella realtà ma statisticamente diminuiranno, un'operazione da veri maghi
Date enfasi a tale articolo e scaricate l'allegato, fate girare la voce
in allegato, visibile cliccando su "leggi tutto" potete trovare
LA NOTIZIA E' DI ENORME IMPORTANZA PER CUI HO PAGATO QUESTO ARTICOLO E CHE VOLGIO CONDIVIDERE CON OGNI PERSONA DI BUON SENSO CHE HA VOGLIA DI VERITA' E GIUSTIZIA
TESTO UNIFICATO ADOTTATO DALLA COMMISISONE
PER I DISEGNI DI LEGGE NN. 344, 359, 1009 E 1073
"Disposizioni in materia di prevenzione, cura, riabilitazione delle persone affette da autismo e di assistenza alle famiglie"
Art. 1.
(Finalità)
1. Gli interventi di cui alla presente legge sono diretti ai soggetti con diagnosi di disturbo dello spettro autistico secondo i criteri contenuti nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) al fine di favorire, tenuto conto delle peculiarità dei singoli disturbi dello spettro autistico, il normale inserimento nella vita sociale delle persone che ne sono affette.
2. Gli interventi di cui al comma 1 sono rivolti al conseguimento dei seguenti obiettivi:
a) diffondere la cultura della necessità di una diagnosi precoce dei disturbi dello spettro autistico;
b) promuovere la piena accessibilità alle informazioni relative all'autismo e ai servizi sanitari correlati;
c) promuovere progetti internazionali di ricerca con particolare riguardo ai settori della genomica, gastroenterologia, neuroimmunità, metabolismo e detossificazione;
d) promuovere la costituzione di banche dati coordinate dall'Istituto Superiore di Sanità che consentano di monitorare l'andamento epidemiologico dei disturbi dello spettro autistico e i risultati degli interventi preventivi terapeutici e riabilitativi erogati.
Art. 2
(Linee guida)
1. L’Istituto Superiore di Sanità aggiorna ogni tre anni, sulla base della documentazione scientifica nazionale e internazionale, le Linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico di seguito denominate «Linee guida».
2. Le Linee guida hanno a oggetto le raccomandazioni relative agli interventi farmacologici e non farmacologici per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico basate sull'evidenza, per distinte fasce d'età, di soggetti trattati. L'Istituto Superiore di Sanità pubblica e aggiorna ogni tre anni l'elenco degli esperti esterni e dei centri scientifici e clinici che collaborano alla redazione delle Linee guida. Prima di ogni approvazione triennale delle Linee guida, l'Istituto Superiore di Sanità pubblica il relativo progetto nel proprio sito internet, invitando le istituzioni e le figure professionali coinvolte nell'assistenza a soggetti con disturbi dello spettro autistico a fornire suggerimenti e osservazioni. L'Istituto Superiore di Sanità mette a disposizione degli interessati, nel medesimo sito, procedure informatiche in grado di agevolare l'invio delle osservazioni.
Art. 3
(Livelli di assistenza)
1. Con decreto del Presidente del Consiglio del ministri, adottato ai sensi dell'articolo 54 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, sono individuate le prestazioni riconducibili ai livelli essenziali di assistenza, erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale nei confronti dei soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico.
2. Le prestazioni e gli interventi farmacologici e non farmacologici sono realizzati secondo le Linee guida e le raccomandazioni di cui all'articolo 2, comma 2.
3. Qualora le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano intendano, nell'ambito delle rispettive competenze, fornire a soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico prestazioni ulteriori rispetto a quelle previste dai livelli essenziali di assistenza, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell'8 febbraio 2002, come integrati ai sensi del comma 1 del presente articolo, con fondi diversi dalla quota di riparto delle disponibilità complessive del Servizio sanitario nazionale, si attengono comunque alle Linee guida ai fini dell'individuazione dei trattamenti basati sull'evidenza scientifica.
Art. 4
(Diritto all'informazione)
1. Il foglietto illustrativo dei prodotti farmaceutici deve indicare con chiarezza se il prodotto può essere assunto senza rischio dalle persone affette da disturbo dello spettro autistico.
Art. 5
(Politiche in materia di autismo nei piani sanitari regionali)
1. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano predispongono nell'ambito dei rispettivi piani sanitari progetti, azioni programmatiche e altre idonee iniziative dirette alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione dei soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico. A tal fine, nell'ambito della organizzazione dei servizi di assistenza sanitaria ai soggetti con disturbi dello spettro autistico, le regioni e le province autonome di Trento istituiscono centri di riferimento con compiti di coordinamento dei presìdi della rete sanitaria regionale e delle province autonome, al fine di garantire la diagnosi tempestiva e stabiliscono percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali per la presa in carico di minori, adolescenti e adulti con disturbi dello spettro autistico
e adottano misure idonee al conseguimento dei seguenti obiettivi:
a) promuovere la realizzazione sul territorio di servizi gestiti da unità funzionali multidisciplinari per la cura e la riabilitazione delle persone affette da disturbi dello spettro autistico;
b) promuovere la formazione sugli strumenti di valutazione e le metodologie validati a livello internazionale, nel rispetto delle linee guida degli operatori sanitari operanti nei servizi di neuropsichiatria infantile, di riabilitazione funzionale e di psichiatria;
c) promuovere la formazione sulle metodologie di intervento educative, validate a livello internazionale, degli insegnanti che seguono alunni con disturbi dello spettro autistico;
d) incentivare progetti dedicati all'educazione sanitaria delle famiglie che hanno in carico persone affette da autismo, allo scopo di ottimizzare le competenze, le risorse e la collaborazione con i servizi di cura;
e) garantire la tempestività e l'appropriatezza degli interventi terapeutici mediante un efficace scambio di informazioni tra operatori sanitari e famiglie;
f) prevedere idonee misure di coordinamento tra i servizi di neuropsichiatria infantile e di psichiatria per garantire la presa in carico e il corretto trasferimento di informazioni nel passaggio all'età adulta;
g) rendere disponibili sul territorio strutture diurne e residenziali con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare, insieme ai servizi territoriali, la presa in carico di soggetti minori, adolescenti e adulti;
h) promuovere progetti finalizzati all'inserimento lavorativo di soggetti adulti con disturbi dello spettro autistico, che ne valorizzino le capacità.
Art. 6
(Esenzioni)
1. Il Ministro della salute, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, provvede, con proprio decreto da adottare ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, all'aggiornamento del regime delle esenzioni relativo all'autismo, previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro della sanità 28 maggio 1999 n. 329.
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