Campania. Sinpia: “Priva di fondamento scientifico decisione Regione di indicare unico metodo ( A.B.A. ) per intervenire in casi di autismo”
Aspre critiche da parte della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dopo la pubblicazione della legge di
stabilità regionale 2016. Un’indicazione legislativa che non sembra tenere conto della complessità e dell’eterogeneità che caratterizzano i
disturbi dello spettro autistico e delle evidenze scientifiche che dimostrano l’efficacia di altri approcci mediati dai genitori”.
Addirittura Sinpia mette in guardia genitori e legislatori circa la possibilità che "L’intervento ABA potrebbe risultare non solo inappropriato ma addirittura dannoso in talune situazioni cliniche".
Le domande sono:
1. come mai solo ABA?
2. esiste un iter legislativo che consente di stabilire chi può far aba?
3. quali sono gli istituti certificati per la formazione aba?
4. esiste in Campania un albo riconosciuto secondo in preciso iter formativo per terapisti o consulenti ABA?
5. chi pagherà aba per i bambini autistici, visto che è un metodo intensivo, la regione Campania?
6. gli altri metodi saranno dichiarati fuorilegge? Non si potranno effettuare progetti finanziati per l'autismo con altre metodologie?
7. il genitore può scegliere di concerto con medici e suoi terapisti di fiducia la metodologia o l'insieme di tecniche più idonee per il
figlio?
NB. tali domande ovviamente devono aver risposta anche per altre metodologie in modo da permettere ad un genitore di avere sempre la
certezza di affidare il proprio figlio ad un professionista certificato
FONTE
http://www.quotidianosanita.it/campania/articolo.php?articolo_id=35800
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206. La Regione Campania, nel rispetto dei principi della Costituzione, della Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea e della legge 3 marzo 2009, n.18 (Ratifica ed esecuzione della
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale,
fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell’Osservatorio nazionale sulla condizione
delle persone con disabilità), in osservanza al principio dell’universalità del diritto di accesso e di
uguaglianza di trattamento sull’intero territorio regionale in considerazione della specificità dei
bisogni della persona in situazione di disagio e di fragilità, promuove condizioni di benessere e di
inclusione sociale delle persone minori, adolescenti e adulte affette dai disturbi dello spettro
autistico, garantendo l’esercizio del diritto alla salute e la fruizione delle prestazioni sanitarie,
sociosanitarie e sociali di cui alla legislazione vigente.
FONTE
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6. Al comma 206, dell'articolo 1 della legge regionale 16/2014, dopo le parole "sociosanitarie e
sociali di cui alla legislazione vigente" sono inserite le seguenti: "e l'adozione di un percorso
diagnostico terapeutico personalizzato (PDTA) che prevede:
a) precocità della diagnosi e della riabilitazione;
b) la presa in carico congiunta del paziente con diagnosi di spettro dell'autismo attraverso il
coordinamento dei servizi Cure domiciliari, Sociosanitari e Materno infantile;
c) adozione del metodo Analisi Comportamentale Applicata (ABA) come metodologia a cui
ispirare tutti gli interventi, nel rispetto delle linee guida di neuropsichiatria infantile.
FONTE
legge di stabilità regionale 2016 per la Regione Campania. All’articolo 8, comma 6
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Ebbene..... la strategia di depenalizzare i medici da qualsiasi responsabilità addirittura su eventuali avversi da farmaci o vaccini è a dir poco ridicola ma fa parte di un preciso piano di marketing e di difesa di privilegi ed enormi interessi economici.
Infatti vi era una norma che obbligava in medico a segnalare un evento avverso e che ora non esiste più
Ma non è compito del medico fare segnalazione di evento avverso? e se il medico non fa segnalazione e non la riconosce come tale, fors eper ordini di scuderia, cosa succede
Risposta ORA NULLA!!!
DECRETO LEGISLATIVO 18 febbraio 1997, n. 44
Attuazione direttiva 93/39/CEE, che modifica le direttive 65/65/CEE, 75/318/CEE e 75/319/CEE relative ai medicinali. (GU n.54 del 6-3-1997 - Suppl. Ordinario n. 49 )
DECRETO LEGISLATIVO 8 aprile 2003, n. 95
Attuazione della direttiva 2000/38/CE relativa alle specialita' medicinali. (GU n.101 del 3-5-2003 )
Sono scomparsi l'arresto e solo al massimo un provvedimento disciplinare qualora un genitore possa dimostrare la omissione che è esclusivamente competenza medica secondo una sua discrezionalità.
La strategia è depenalizzare il tutto in modo che il cittadino posso poi solo rivalersi contro lo stato sempre che le cose si possano poi dimostrare.
Fino a che il medico non sia obbligato con un serio meccanismo di controllo ( per esempio con banca dati pubblica e verifica di controllo attraverso anche la segnalazione degli eventi avversi da parte dei genitori, cosa che già dovrebbe avvenire ) si continuerà a vaccinare senza controllo e responsabilità.
Se il medico rischiasse in solido e sul piano penale per questo serio atto medico, la vaccinazione, credo che moltissimi medici, ora fedeli assertori della pratica vaccinale, diventerebbero obiettori cos' da un momento all'altro.
Mi dite voi con tutti questi giochetti come la gente può aver fiducia di voi?
Senza contare gli accordi con i sindacati ed associazioni di categoria ed asl per l'assegnazione dei "premi" per la percentuale di vaccinati fra i propri assistiti....abolissero questo lauto compenso per i pediatri e i medici di famiglia...invece di depenalizzare....
Voi dite che se questi compensi fossero inesistenti la percentuale di vaccinazioni diminuirebbe pesantemente?
A voi i commenti del caso
E' in corso una incredibile campagna mediatica sui vaccini....con la intenzione di rendere obbligatori...quello per la pertosse ed il morbillo attualmente non obbligatori ma consigliati...e rendere non iscrivibili a scuola i bambini e ragazzi non vaccinati.
Un trattamento sanitario obbligatorio può essere imposto solo nella previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato
Sentenza Corte Costituzionale 307/1990
Questa sentenza della corte sancisce un principio importante in trattamenti sanitari obbligatori.
Infatti si recita
La vaccinazione antipoliomielitica per bambini entro il primo anno di vita, come regolata dalla norma denunciata, che ne fa obbligo ai genitori, ai tutori o agli affidatari, comminando agli obbligati l'ammenda per il caso di inosservanza, costituisce uno di quei trattamenti sanitari obbligatori cui fa riferimento l'art. 32 della Costituzione.
Tale precetto nel primo comma definisce la salute come "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività"; nel secondo comma, sottopone i detti trattamenti a riserva di legge e fa salvi, anche rispetto alla legge, i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Da ciò si desume che la legge impositiva di un trattamento sanitario non è incompatibile con l'art. 32 della Costituzione se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell'uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale.
Ma si desume soprattutto che un trattamento sanitario può essere imposto solo nella previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di
colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiano normali di ogni intervento
sanitario, e pertanto tollerabili.
Ora si desume che un trattamento sanitario obbligatorio non è anticostituzionale quando è finalizzato alla tutela della salute pubblica....ma non può incidere negativamente sulla salute di chi ne è assoggettato.
Oramai centinaia sono i casi di danni vaccinali, per cui i vaccini non sono sicuri e milgiaia di genitori affermano che dalle vaccinazioni si è avuta laperdita di competenze che i loro figli gradualmente hanno perso ( linguistiche, cognitive e relazionali ) che in moltissimi casi ha dato origine a autismo.
Ciò configura l'autismo regressivo.
Nel caso dei vaccini, con la proposta di legge Crimì, si rende obbligatorio il vaccino antimorbillo, e quindi il trivalente MMR ( morbillo, parotite e rosolia ).
Per quanto riguarda il vaccino trivalente in USA vi è lo scandalo del CDC agenzia federale di controllo della malattie riguardo ad una pubblicazione su Pediatrics del 2004 secondo la quale non vi era correlazione fra autismo ed MMR.
Dopo 10 anni nel 2014 un coautore e scienziato di detta agenzia dice che è tutto falso
Il 27 luglio 2015 il deputato Bill Posey mette agli atti del Congresso USA i dati mancanti forniti da William Thompson uno dei coautori che si è pentito e che dimostrerebbero una netta correlazione fra MMR ed autismo.
Per i dettagli si vada qui
Per quanto riguarda l'esavalente, il documento confidenziale della GlaxoSmithKline (GSK) sul vaccino Infranrix Hexa Sk”, è basato su 1.742 referti medici internazionali, provenienti da 41 Paesi, in prevalenza Italia, Germania e Francia, inviati “spontaneamente” nel corso del biennio 2009-2011. Secondo l’indagine, a partire dal 2000, anno di lancio del vaccino esavalente approvato in 92 Paesi, sono state distribuite complessivamente più di 70 milioni di dosi e sono tra 6 e 24 milioni – un numero variabile in base al dosaggio raccomandato – i bambini vaccinati. Il documento presenta, in forma di tabelle, le “reazioni avverse al vaccino” elencate nelle varie relazioni mediche redatte dopo la vaccinazione: 3825 casi differenti di complicazioni mediche, relative a diversi apparati del corpo, come il sistema cardiovascolare, nervoso, respiratorio, o immunitario. Di questi 559 sono considerati più gravi, ma solo 56 sono elencati nel documento ufficiale. Nelle tabelle si fa riferimento anche all’autismo, inserito tra i cosiddetti “disordini mentali”.
Qui si può scaricare il documento integrale
Per cui dati alla mano le vaccinazioni hanno in se un pericolo di eventi avversi anche importanti. Quindi secondo tale sentenza dato che è impossibile sapere se un vaccino possa o meno causare danni ad un neonato o bambino NON E' POSSIBILE IMPORLO PER LEGGE.
INFATTI TALE SENTENZA CITA " Ma si desume soprattutto che un trattamento sanitario può essere imposto solo nella previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiano normali di ogni intervento
sanitario, e pertanto tollerabili."
RISULTEREBBE ESSERE ANTICOSTITUZIONALE QUALSIASI PROPOSTA DI LEGGE CHE RENDA OBBLIGATORI I VACCINI PER LEGGE DATO CHE SCIENTIFICAMENTE DIMOSTRATO CHE NON SONO SICURI. INFATTI CHI PUO' PREVEDERE CHE TALE ATTO MEDICO NON POSSA INCIDERE ANCHE PESANTEMENTE SULLO STATO DI DI SALUTE DI CHI SUBISCE PER OBBLIGO TALE MISURA MEDICA?
PER CUI LE VARIE PROPOSTE PER RENDERE NON ISCRIVIBILI A SCUOLA BAMBINI NON VACCINATI E' ASSOLUTAMENTE FUORILEGGE.
IN ALLEGATO LA SENTENZA 307-1990
Proposta di legge
Introduzione del referto epidemiologico nel controllo sanitario della
popolazione
Stato In discussione
Commissione Sanità e Affari Sociali
Firmatario Alberto Zolezzi
https://www.facebook.com/albertozolezzim5s
videopresentazione
https://youtu.be/KdWeihHNVPE
Fine discussione 06-06-2015
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
SINTESI
Introduzione del referto epidemiologico nel controllo sanitario della
popolazione
RELAZIONE
Negli ultimi decenni sono incrementati gli studi internazionali che hanno
correlato con ragionevole certezza specifiche patologie ad agenti ambientali,
professionali, comportamentali. In parte questo è stato dovuto purtroppo
all’incremento di fattori di rischio e dell’incidenza e della prevalenza di
alcune patologie come quelle neoplastiche e del conseguente allarme sociale e
scientifico, queste patologie rappresentano ad oggi circa il 30% della
mortalità e morbilità generale. I danni ambientali di specifiche attività
produttive hanno portato nel nostro Paese a studi epidemiologici di area,
come lo studio “Sentieri”, di rilevanza internazionale, che hanno confermato
il ruolo di alcune attività e sostanze nell’eziologia di gravi patologie,
nella riduzione della speranza di vita totale e in salute, di danni fetali ed
epigenetici. Gli studi epidemiologici su alcune aree apparentemente non sono
sufficienti per stabilire lo stato di salute della popolazione e soprattutto
non sono sufficienti a individuare alterazioni precoci dello stato di salute
stesso e a eseguire interventi di prevenzione primaria in aree apparentemente
non a rischio. Lo studio “Sentieri” ha interessato circa il 10% della
popolazione italiana, residente nelle aree considerate siti di interesse
nazionale per le bonifiche (SIN) e ha stimolato anche l’interesse della
politica per questi temi fondamentali per la sopravvivenza e per il futuro
della popolazione. Nella XVII legislatura si contano in 2 anni ben 7 decreti
del Governo solo sul caso “Ilva di Taranto”, dove uno studio epidemiologico
basato in particolare sui superamenti delle polveri sottili ha dimostrato
oltre 30 decessi annui aggiuntivi nella popolazione residente a Taranto e
State anche negli ultimi anni e inchiodato alle loro responsabilità i
responsabili dell’azienda, portando a un tentativo di progressiva
ambientalizzazione e facendo scuola su tutto il territorio nazionale. Nella
regione Puglia è stata emanata la prima legge regionale nazionale in merito
alle emissioni di diossine, coinvolte in gravissimi danni alla salute in
quanto interferenti endocrini.
Oltre agli studi che correlano ambiente e salute si stanno anche
moltiplicando gli studi di economia sanitaria ambientale, citiamo quello
dell’ECBA project che ha stimato in circa 48 miliardi di euro all’anno in
Italia i danni sanitari su base ambientale. Studi del genere sono stati
eseguiti per esempio in Cina dove è stata dimostrata una riduzione netta del
PIL di oltre il 5% a causa del solo inquinamento dell’aria (da morbilità,
ospedalizzazioni e mortalità precoce). Per i soli superamenti delle polveri
sottili si stimano circa 64mila decessi annuali nel nostro paese.
Appare sempre più necessario avere una valutazione dello stato di salute di
tutta la popolazione che dipenderà alla realizzazione di un referto
epidemiologico.
È necessario porre l’attenzione delle Amministrazioni e delle Aziende
Sanitarie Locali sulla necessità di conoscere tempestivamente lo stato di
salute collettivo della popolazione comunale al di là delle mere statistiche
basate sulla mortalità per sole neoplasie (che incidono come detto meno del
30% sul complesso della mortalità e morbilità generale).
Com’è noto, sul nostro territorio nazionale sono presenti numerose fonti di
rischio ambientale che causano danni alla salute pubblica agendo in modo
moltiplicativo oltre che additivo attraverso la diffusione di sostanze
tossiche oltre che cancerogene. Si tratta di industrie, impianti di
produzione energetica e trattamento rifiuti, traffico veicolare, ecc. che
emettono, non solo in atmosfera, un mix di inquinanti costituiti da polveri,
gas, radiazioni, ecc. Ci sembra quindi urgente che le conoscenze
epidemiologiche sull’intera popolazione siano tempestive, complete, rigorose,
periodiche e trasparenti.
Il referto epidemiologico (RE) consentirà ogni anno di avvalersi di un
affidabile, economico e verificabile punto d’osservazione per effettuare un
check-up standardizzato sulla salute collettiva. Basterà raffrontare il
valore realmente osservato con quello atteso (standard) nei livelli di salute
globale della popolazione comunale; senza incorrere nel grave errore di
limitarsi alle sole patologie neoplastiche che sottovalutano anche del 70% il
danno complessivo alla salute della popolazione. Il referto epidemiologico,
se correttamente e completamente applicato, può favorire concretamente la
prevenzione primaria per eliminare le principali cause di malattia.
Il RE è basato esclusivamente sui dati già raccolti in formato elettronico
(ricoveri, mortalità, diagnosi, ecc.) e potrà estendersi ad altri parametri
già monitorati (utilizzo di farmaci ecc), a specifiche categorie e territori.
L’aggravio di spesa appare non significativo, tanto più a fronte dell’esborso
corrente per il danno sanitario che potrà essere notevolmente limitato grazie
all’applicazione di questo provvedimento; l’attività di processazione e
validazione dei dati nelle varie realtà territoriali appare decisamente “low
cost” con gli attuali strumenti informatici e statistici e valorizzerebbe
l’attività già svolta dall’Istat e dall’ISS che al momento non producono
adeguate mappe dello stato di salute e hanno di conseguenza scarso
riconoscimento sociale. Naturalmente l’analisi dovrebbe successivamente
valutare le specifiche patologie emergenti, per fasce di età, negli ultimi 20
anni.
Il raffronto tra i valori degli analoghi indicatori con i comuni non
inquinati, della provincia e/o della regione, sarà indispensabile per
quantificare con ragionevole precisione le differenze nello stato di salute
della popolazione.
L’attivazione/uso del RE prevede 7 fasi:
1. Utilizzare tutti i principali dati sanitari correnti (mortalità,
ricoveri, diagnosi, ecc..) riferiti alla popolazione residente nel comune al
fine di creare uno specifico database aggiornabile ed analizzabile;
2. Individuare a priori il valore standard (baseline) nei tassi di
riferimento di incidenza e prevalenza;
3. individuare tempestivamente l’eventuale innalzamento, rispetto al
valore standard (baseline) del numero complessivo di casi dell’insieme delle
malattie;
4. calcolare il numero di casi in eccesso;
5. individuare le specifiche malattie che determinano l’innalzamento
globale della casistica;
6. identificare le possibili fonti evitabili di queste specifiche
malattie;
7. eliminare le specifiche fonti di malattia.
Il risultato condurrà al miglioramento progressivo dei livelli sociosanitari
ed economici dei comuni.
Concludendo, la conoscenza di quanto incida sulla salute umana la qualità
dell’ambiente in cui si vive e si lavora può essere valutata tramite lo
studio del “RE”. Con il RE si potrà conoscere velocemente le criticità
sanitarie sia per gruppi di residenti (donne, bambini, ecc.) che di
lavoratori in qualsiasi territorio, arrivando ad avere una mappa della salute
che potrà orientare a livello nazionale le priorità di intervento
educazionale, ambientale, professionale, sociosanitario, solo con una
semplice analisi di dati che vengono già abitualmente raccolti.
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TESTO
COLLEGHI! Negli ultimi decenni sono incrementati gli studi internazionali che
hanno correlato con ragionevole certezza specifiche patologie ad agenti
ambientali, professionali, comportamentali. In parte questo è stato dovuto
purtroppo all’incremento di fattori di rischio e dell’incidenza e della
prevalenza di alcune patologie come quelle neoplastiche e del conseguente
allarme sociale e scientifico, queste patologie rappresentano ad oggi circa
il 30% della mortalità e morbilità generale. I danni ambientali di specifiche
attività produttive hanno portato nel nostro Paese a studi epidemiologici di
area, come lo studio “Sentieri”, di rilevanza internazionale, che hanno
confermato il ruolo di alcune attività e sostanze nell’eziologia di gravi
patologie, nella riduzione della speranza di vita totale e in salute, di
danni fetali ed epigenetici. Gli studi epidemiologici su alcune aree
apparentemente non sono sufficienti per stabilire lo stato di salute della
popolazione e soprattutto non sono sufficienti a individuare alterazioni
precoci dello stato di salute stesso e a eseguire interventi di prevenzione
primaria in aree apparentemente non a rischio. Lo studio “Sentieri” ha
interessato circa il 10% della popolazione italiana, residente nelle aree
considerate siti di interesse nazionale per le bonifiche (SIN) e ha stimolato
anche l’interesse della politica per questi temi fondamentali per la
sopravvivenza e per il futuro della popolazione. Nella XVII legislatura si
contano in 2 anni ben 7 decreti del Governo solo sul caso “Ilva di Taranto”,
dove uno studio epidemiologico basato in particolare sui superamenti delle
polveri sottili ha dimostrato oltre 30 decessi annui aggiuntivi anche negli
ultimi anni e inchiodato alle loro responsabilità i responsabili
dell’azienda, portando a un tentativo di progressiva ambientalizzazione e
facendo scuola su tutto il territorio nazionale. Nella regione Puglia è stata
emanata la prima legge regionale nazionale in merito alle emissioni di
diossine, coinvolte in gravissimi danni alla salute in quanto interferenti
endocrini.
Oltre agli studi che correlano ambiente e salute si stanno anche
moltiplicando gli studi di economia sanitaria ambientale, citiamo quello
dell’ECBA project che ha stimato in circa 48 miliardi di euro all’anno in
Italia i danni sanitari su base ambientale. Studi del genere sono stati
eseguiti per esempio in Cina dove è stata dimostrata una riduzione netta del
PIL di oltre il 5% a causa del solo inquinamento dell’aria (da morbilità,
ospedalizzazioni e mortalità precoce). Per i soli superamenti delle polveri
sottili si stimano circa 64mila decessi annuali nel nostro paese.
Appare sempre più necessario avere una valutazione dello stato di salute di
tutta la popolazione che dipenderà alla realizzazione di un referto
epidemiologico.
È necessario porre l’attenzione delle Amministrazioni e delle Aziende
Sanitarie Locali sulla necessità di conoscere tempestivamente lo stato di
salute collettivo della popolazione comunale al di là delle mere statistiche
basate sulla mortalità per sole neoplasie (che incidono come detto meno del
30% sul complesso della mortalità e morbilità generale).
Com’è noto, nel nostro territorio sono presenti numerose fonti di rischio
ambientale che causano danni alla salute pubblica agendo in modo
moltiplicativo oltre che additivo attraverso la diffusione di sostanze
tossiche oltre che cancerogene. Si tratta di industrie, impianti di
produzione energetica e trattamento rifiuti, traffico veicolare, ecc. che
emettono, non solo in atmosfera, un mix di inquinanti costituiti da polveri,
gas, radiazioni, ecc. Ci sembra quindi urgente che le conoscenze
epidemiologiche sull’intera popolazione siano tempestive, complete, rigorose,
periodiche e trasparenti.
Il referto epidemiologico consentirà ogni anno di avvalersi di un affidabile,
economico e verificabile punto d’osservazione per effettuare un check-up
standardizzato sulla salute collettiva. Basterà raffrontare il valore
realmente osservato con quello atteso (standard) nei livelli di salute
globale della popolazione comunale; senza incorrere nel grave errore di
limitarsi alle sole patologie neoplastiche che sottovalutano anche del 70% il
danno complessivo alla salute della popolazione. Il referto epidemiologico,
se correttamente e completamente applicato, può favorire concretamente la
prevenzione primaria per eliminare le principali cause di malattia.
Il RE è basato esclusivamente sui dati già presenti in formato elettronico
(ricoveri, mortalità, diagnosi, ecc.) e potrà estendersi ad altri parametri
già monitorati (utilizzo di farmaci ecc), a specifiche categorie e territori.
Naturalmente l’analisi dovrebbe successivamente valutare le specifiche
patologie emergenti, per fasce di età, negli ultimi 20 anni.
Il raffronto tra i valori degli analoghi indicatori con i comuni non
inquinati, della provincia e/o della regione, sarà indispensabile per
quantificare con ragionevole precisione le differenze nello stato di salute
della popolazione.
L’attivazione/uso del RE prevede 7 fasi:
1. Utilizzare tutti i principali dati sanitari correnti (mortalità,
ricoveri, diagnosi, ecc..) riferiti alla popolazione residente nel comune al
fine di creare uno specifico database aggiornabile ed analizzabile;
2. Individuare a priori il valore standard (baseline) nei tassi di
riferimento;
3. individuare tempestivamente l’eventuale innalzamento, rispetto al
valore standard (baseline) del numero complessivo di casi dell’insieme delle
malattie;
4. calcolare il numero di casi in eccesso;
5. individuare le specifiche malattie che determinano l’innalzamento
globale della casistica;
6. identificare le possibili fonti evitabili di queste specifiche
malattie;
7. eliminare le specifiche fonti di malattia.
Il risultato condurrà al miglioramento progressivo dei livelli sociosanitari
ed economici dei comuni.
Concludendo, la conoscenza di quanto incida sulla salute umana la qualità
dell’ambiente in cui si vive e si lavora può essere valutata tramite lo
studio del “referto epidemiologico (RE)”. Con il RE si potrà conoscere
velocemente le criticità sanitarie sia per gruppi di residenti (donne,
bambini, ecc.) che di lavoratori in qualsiasi territorio, arrivando ad avere
una mappa della salute che potrà orientare a livello nazionale sulle priorità
di intervento educazionale, ambientale, professionale, sociosanitario, solo
con una semplice analisi di dati che vengono già abitualmente raccolti.
TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1
(Definizioni)
Per le finalità della presente legge sono adottate le seguenti definizioni:
a) Referto epidemiologico. E’ il dato aggregato o macrodato
corrispondente alla valutazione dello stato di salute complessivo di una
comunità che si ottiene da un esame epidemiologico delle principali
informazioni relative a tutti i malati e a tutti gli eventi sanitari di una
popolazione in uno specifico ambito temporale e in un ambito territoriale
circoscritto o a livello nazionale, attraverso la valutazione dell’incidenza
delle malattie e del numero dei decessi.
b) Dati Epidemiologici Correnti. I dati epidemiologici monitorati
annualmente sono i seguenti: l’incidenza delle malattie (numero di nuovi casi
in proporzione alla popolazione) e il numero dei decessi suddivisi per cause.
I dati d’incidenza su base pluriennale sono utilizzati al fine di individuare
i valori di prevalenza delle malattie (numero di casi totali di una malattia
in proporzione alla popolazione).
c) Dato Aggregato o Macrodato. È l'aggregato che si ottiene dalla
sintesi di dati elementari o microdati utilizzati per riassumere le
informazioni in essi contenute.
Art. 2
(flusso e analisi dei dati da parte degli enti referenti)
Gli enti tenuti a fornire i dati epidemiologici sono i seguenti: assessorati
regionali alla salute, aziende sanitarie locali, ambulatori medici, ospedali,
altri ambiti sanitari; al termine di ogni anno solare vengono processati a
norma delle leggi vigenti e inviati al personale referente dell’Istituto
Superiore di Sanità e dell’Istituto Superiore di Statistica dove vengono
raccolti, verificati e raffrontati su appositi modelli standard e coordinati
con il complesso dei dati demografici e sociosanitari esistenti.
Il personale referente dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto
Superiore di Statistica è tenuto al monitoraggio continuativo e al raffronto
del raffronto dei valori osservati con il valore atteso proveniente da una
popolazione standard, della determinazione di eventuali criticità e della
prescrizione e valutazione di indagini di casualità e causalità dell’evento.
Se la differenza fra questi valori risulterà superiore a 1, questo potrà
indicare un eccesso di casi osservati e comportare indagini di casualità e
causalità dell’evento. I dati del referto epidemiologico sono aggiornati
periodicamente e individuano la diffusione e l’andamento di specifiche
patologie e possono essere impiegati per identificare eventuali criticità di
origine ambientale, professionale o sociosanitaria e intervenire su di esse,
aiutando ad individuare, tempestivamente, le soluzioni, migliorando la
qualità di vita dei cittadini e riducendo l’esborso per il servizio sanitario
nazionale utilizzando le risorse anche per attivare un efficace prevenzione
primaria ed evitare analoghe epidemie.
l’Istituto Superiore di Statistica (ISTAT) e l’Istituto Superiore di Sanità
(ISS) garantiscono l’elaborazione e la pubblicazione digitale dei dati che
dovrà avvenire entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello cui i dati si
riferiscono; i dati pubblicati forniscono il referto epidemiologico
nell’ambito di applicazione individuato ai sensi dell’articolo 3. L’ISTAT e
l’ISS garantiscono altresì la pubblicazione digitale delle indagini
prescritte e dei risultati delle stesse quando terminate.
Art. 3
(Ambito di applicazione)
I settori di riferimento per l’aggregazione dei dati sono attribuiti alla
popolazione facente parte di uno specifico ambito territoriale
amministrativo, di una distinta area etnica-geografica o di uno specifico
comparto produttivo/industriale.I dati sono rilasciati unicamente in modalità
aggregata, e sottoposti alla normativa in materia di protezione dei dati e
non possono contenere notizie sulla salute dei singoli individui.
Art. 4
(Relazione ministeriale)
Il Ministro della salute, sulla base dei dati pubblicati dall’ISTAT e
dall’ISS ai sensi dell’articolo 2, elabora una relazione annuale sullo stato
della salute della popolazione, che viene trasmessa alle competenti
commissioni parlamentari entro il 31 ottobre di ogni anno.
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Mia proposta di modifica ed inclusione del disegno di legge
Negli ultimi 20 anni si è avuto un aumento del 600% dei casi di AUTISMO. LA
MEDICINA UFFICIALE ATTUALMENTE DICE CHE NON VI è CURA. Da dati del CDC USA
nel 2000 vi era un bambino autistico ogni 150 mentre nel 2010, ultimo dato,
vi è un bambino autistico ogni 68
http://www.cdc.gov/ncbddd/autism/data.html
e la dr.ssa Seneff del MIT, CHE STA CONDUCENDO UNA BATTAGLIA CONTRO LA
MULTINAZIONALE MONSANTO PRODUTTRICE DEL ROUNDAP UN ERBICIDA TROVATRO
ADDIRITTURA NEL LATTE MATERNO, ( http://people.csail.mit.edu/seneff/ ) nelle
sue conferenze afferma che tra 10 anni la metà dei nuovi nati sarà autistica
http://www.medicaldaily.com/autism-rates-increase-2025-glyphosate-
herbicide-may-be-responsible-future-half-316388
lo stesso presidente USA Obama nel 2009 in un pubblico discorso che potrete
trovare qui in testo e video all'Istituto Nazionale della Salute ( nostro
omologo ISS )
http://www.whitehouse.gov/the_press_office/Remarks-by-the-President-on-the-
American-Recovery-and-Reinvestment-Act-at-the-National-Institutes-of-Health/
che le emergenze sanitarie, ripeto al 2009, sono
1. tumori
2. malattie cardiovascolari
3. autismo
tra tante patologie al terzo posto vi è l'autismo come emergenza
sanitaria....vorrà pur dire qualcosa questo
Da padre di una bambina autistica, con molti gruppi e pagine su fb e con un
portale ad hoc www.autismo.in e una web radio www.radioautismo.org
VORREI proporre uno specifico indice di prevalenza con correlazioni fra
indici di tossicità generali ( abitazione vicino a discariche elettrodotti,
industrie chimiche, inquinamento ambientale in genere ) ed anche per quanto
riguarda la somministrazione dei vaccini.
Migliaia di famiglie riferiscono di eventi avversi alle vaccinazioni, perdita
di competenze psicomotorie e linguistiche già acquisite, che hanno portato a
diagnosi di autismo verso i 18-24 mesi.
Moltissimi bambini non svilupperanno mai il linguaggio, competenze
psicomotorie e relazionali nella norma e ciò denota l'autismo come una vera e
propria malattia sociale con enorme impatto sulle finanze dello stato fra
agenzie scolastiche, sociali, sanitarie e/o riabilitative o psicoeducative e
grande esborso di denaro a carico di queste famiglie che non possono per
esempio accedere a trattamenti specifici sull'autismo ( medicina biomedica,
iperbarica, diete con alimenti speciali, integratori , riabilitazione con
varie tecniche CAA, CLM, ABA etc.)
Costringere per legge i pediatri alla SEGNALAZIONE DI EVENTO AVVERSO CHE
AHIMè SULLA CARTA DOVREBBE ESSERE FATTA ma che gli stessi pediatri non fanno
quasi mai.
Infatti moltissime volte i genitori che ascolto riferiscono, per esempio
febbri elevate per alcuni giorni anche a 40 gradi di temperatura, dopo una
vaccinazione che i pediatri però minimizzano sempre....come anche la perdita
di competenze già acquisite.
Propongo che la segnalazione di evento avverso sia obbligatoria pena la
radiazione dall'albo, qualora la mancanza di segnalazione avversa possa
causare qualsiasi danno al bambino nell'immediato e nei primi tre anni di
vita, perchè è intollerabile che si possa minimizzare su neonati di tre mesi
o di età neonatale e dell'infanzia, dopo denuncia di un genitore, .
Vivo sulla mia pelle questa terribile condizione come altri migliaia di
genitori in Italia e nel mondo
Dobbiamo fare qualcosa per fermare questo "massacro"
Miei studi su www.autismo.in
Sul mio profilo fb
https://www.facebook.com/salvatore.morelli.96/media_set?
set=a.910912665588799.1073741895.100000102213711&type=3
Potete ascoltare le Trasmissione in podcast su
http://www.radioautismo.org/site/category.php?cat=web-radio-autismo
Spero nell'accoglimento di questa segnalazione specialmente per quanto
riguarda L'OBBLIGO DEL PEDIATRA E/O MEDICO DI SEGNALARE UN EVENTO AVVERSO AI
VACCINI E/O ALTRO FARMACO PENA LA RADIAZIONE DALL'ALBO....CON LA SALUTE DEI
BAMBINI IN PRIMIS E DI NOI TUTTI NON SI DEVE SCHERZARE NE ESSERE SUPERFICIALI
SALVATORE MORELLI
Proposta di legge A497-2013 -- Stato di New York
Con questa stupefacente proposta di legge si sta tentando di bypassare quella che è il diritto oramai consolidato ( si fa per dire ) della scelta delle cure personali e per i priopri figli minori.
Infatti questa proposta di legge recita
"JUSTIFICATION: Section 2305 of the public health law currently permits a licensed physician or a staff physician in a hospital to diagnose or treat persons under age 21 infected with a sexually transmissible disease or exposed to infection with a sexually transmissible disease without the consent or knowledge of the parents or guardians of such persons."
Ovvero che un medico iscritto all'albo o uno staff medico in ospedale possono fare diagnosi e trattare un minore di 21 anni con una malattia a trasmissione sessuale ( forse HPV= Gardasil ) o esposto a malattia sessuale trasmissibile SENZA IL CONSENSO DEI GENITORI O DEI TUTORI"
ed inoltre....
"This is particularly evident when we possess safe and effective means, such as the human papillomavirus (HPV) and hepatitis B vaccines, to prevent our teens from becoming infected with the viruses that cause
such cancers."
Quindi nello Stato di New York se passa questa proposta di legge un adolescente e non solo potrebbe essere vaccinato contro HPV senza che i genitori e lo stesso adolescente lo sappiano
Un abominio rispetto la libertà di scelta dell'individuo anche e non solo in campo sanitario
fonte: http://open.nysenate.gov/legislation/bill/A497-2013
fonte: http://assembly.state.ny.us/leg/?bn=A00497&term=&Summary=Y&Actions=Y&Votes=Y&Memo=Y&Text=Y
come sempre in allegato la pagina web non si sa mai potrebbe sparire....misteriosamente...
Attenzione agli incarichi per il sostegno per i disabili autismo incluso
Come ogni anno inizia la solita roulettte per il conferimento degli insegnanti di sostegno. Essi vengono immessi in organico di una scuola previa presentazione della stessa ai CSA delle diagnosi , pei pdf etc etc
Il provveditore nomina gli insegnanti di sostegno ma quasi mai con tutte le ore per tutti i disabili ed allora come si procede?
Il DS a sua discrezione dice ai docenti di sostegno dove lavorare ( plesso e bambino ) tanto l'insegnante di sostegno precario non andrà mai a controllare...se non il monte ore e lo stipendio.
Poi se la bambina con autismo è molto gestibile e si può lavorare ancora meglio non si danno il massimo di ore di sostegno pur essendo un art. 3 comma 3 della Legge 104/1992...perchè la docente dell'altra sezione si lamenta di avere un disabile "molto fastidioso" e quindi deve avere un sostegno per tutte le ore per meglio gestire il suo "disagio"
Mentre la bambina quella gestibile può stare da sola a giochicchiare...non interessa nessuno
Inoltre il figlio del semplice operaioo padre disoccupato viene immesso nel tritacarse sociale e avrà meno ore...ammesso che sia gestibile.
Per cui ricapitolando se un babmbino disabile è molto gestibile e si puo ben lavorare non avrà il massimo sostegno perche le docenti di ruolo premeranno per far avere al "bambino fastidioso" il massimo delle ore per non avere fastidi.
Quando poi il disabile è molto gestibile, il più delle volte affidato ad un docente di sostegno con incarico annuale, la docente curriculare con modi molto subdoli obbliga velatamente la precaria docente di sostegno " a sostenerla" in lavori e lavoretti tanto quel disabile "non è fastidioso e sta li a giochicchiare....e tantomeno il familiare "plebeo" sarà circuito e siamo tutti contenti.
Rammento che per disabilità grave e comprovata ( art. 3 comma 3 delle legge 104/92 ) deve essere concesso il massimo numero di ore ( Sentenza n. 2231 del 23 Marzo 2010 applica la Sentenza della Corte costituzionale n. 80/2010 )
Dopo questa battaglia....per chi ha possibilità di pagare un avvocato per ricorsi vari viene nominata l'0insegnante di sostegno figura mitologica ed ahimè, parlo della mia esperienza di genitore e professionista del settore....in 20 anni non ne ho mai trovata una decente..perchè molto probabilmente è stata una figura professionale ( dovrebbe esserlo ) ad hoc per buttare nel mondo scuola persone che volgiono solo lo stipendio notevolmente impreparate e con una formazione fatta a suo tempo da DS molto ma molto ballerina e clientelare. Questi personaggi hanno saturato il sistema scolastico impedendo di fatto a persone laureate con formazione universitaria di entrare nelle scuole . W l'Italietta
link alla immagine
fonte: http://www.lastampa.it/2011/06/14/blogs/diritto-di-cronaca/eliminare-i-prof-di-sostegno-78HBpfoT4dFHtskZN3csOJ/pagina.html
Finalmente una conquista di civiltà
L'INPS ha deciso che non serve a nulla rivedere una diagnosi di autismo fino a 18 anni. Infattimettere nel calderone di ogni patologia l'autismo non ha senso visto che l'evoluzione diagnostica nella stragrande maggioranza dei casi non è certamente favorevole ahimè.
Infatti queste visite sono poste in essere per verificare se il bambino e le sue famiglie possano avere quel minimo di sussidio che il piu delle volte non è bastevole nemmeno per pagare terapie, dai costi molto alti es. ABA 50 € a seduta, , analisi ed altro e che quindi il tutto ricade sempre sulle spalle delle famiglie.
Dunque una buona notizia ogni tanto dallo stato
A seguire la lettera ed i link
http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=/Messaggi/Messaggio%20numero%205544%20del%2023-06-2014.htm&iIDDalPortale=&iIDLink=-1
allegato
http://www.inps.it/bussola/visualizzadoc.aspx?sVirtuAlURL=/Messaggi/../MessaggiZIP/Messaggio%20numero%205544%20del%2023-06-2014_Allegato%20n%201.doc&iIDLink=-1
o sempre in allegato all'articolo
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L’Autismo è una grave disabilità sociale a carattere cronico evolutivo, espressione di un disordine dello sviluppo, risultante di processi biologicamente e geneticamente determinati che pertanto influiscono sul grado di espressività clinica nell’ambito della traiettoria individuale.
La conseguenza di queste alterazioni è la limitazione delle autonomie personali e o sociali di grado diverso in relazione alla espressività del disturbo autistico con particolare riferimento alle capacità comunicative linguistiche e alla presenza di ritardo mentale e di altre comorbilità.
La definizione diagnostica prevede un lungo iter valutativo effettuato da operatori specializzati nell’ambito di un servizio dedicato specialistico.
I criteri diagnostici del DSM IV, al quale si rimanda per una lettura estensiva, prevedono che vi sia:
La diagnosi di autismo è basata su parametri di tipo comportamentale ed è necessario che venga effettuata da strutture specializzate e accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale in riferimento a situazioni di osservazione standardizzate e adottando scale di valutazione opportunamente elaborate per il comportamento autistico secondo protocolli raccomandati dalle Linee Guida accreditate.
Al termine del suddetto percorso diagnostico e al fine di evitare ripetuti disagi al minore affetto e alla sua famiglia, la Commissione Medica Superiore ritiene che si debba evitare la previsione di rivedibilità, sia in tema di invalidità civile che di handicap, entro il compimento del 18esimo anno di età, ad eccezione dei casi in cui le strutture di riferimento attestino disturbo dello spettro autistico di tipo lieve o borderline con ritardo mentale lieve o assente.
Roma, 23/06/2014
Il Presidente della Commissione Medica Superiore
Massimo Piccioni
L magistratura in Italia è indipendente dai vari poteri dello stato e non solo. Ma lo è veramente? Nel corso degli ultimi anni varie sono state le sentenze che hanno condannato in primo grado il ministero della salute al risarcimento. Ovviamente ci saranno altri due gradi di giudizio con spese legali a carico del singolo cittadino contro il Golia della burocrazia che si sa nella Sanità è praticamente molto sensibile a stimoli esterni di poteri economici-clientelari
A seguire il link questa battaglia di civiltà e giustizia di una famiglia con figlio autistico da danno vaccinale
Ovvio che oramai con tutte le varie sentenze a favore del danno vaccinale..."ordini di scuderia" vengono impartiti anche perchè i risarcimenti per migliaia di cause sarebbero un serio problema sia economico ma un incredibile amplificatore della pericolosità dei vaccini...per cui chi vuol pensare col proprio cervello possa liberamente scegliere...
http://autismovaccini.org/2014/05/17/vaccinazioni-e-autismo-profumo-dingiustizia/
articolo di Gabriele Milani da anni in trincea su questo fronte
Si sa i numeri son numeri e la prevalenza dell'autismo da "dati ufficiali" ERA il vero problema per gli stati
In USA il problema è centrale a livello mondiale dato che da qualche decennio hanno una vera e propria rete di monitoraggio della malattia autistica su buona parte del territorio
Si tratta dell'Autism and Developmental Disabilities Monitoring (ADDM) Network
http://www.cdc.gov/ncbddd/autism/addm.html
Passiamo alla ricerca da me pagata :-(( e che voglio condividere con tutti
Innanzitutto parliamo di studio pubblicato niente di meno che sull' American Medical Association Journal per cui DATI UFFICIALI E NON ARTICOLETTO GIORNALISTICO
In questo studio si dice una cosa molto semplice gli autori si domandano
Nel passaggio dal DSM-IV al DSM-V e quindi con nuovi criteri diagnostici per l'autismo e non solo cosa cambia?
Semplice magicamente il numero di "casi" è diminuito di quasi il 20%
Con una semplice operazione matematica stanno cercando di far diminuire la prevalenza dell'autismo e tra qualche anno ci diranno " vedete che avevate tutti torto e che i casi stanno diminuendo"?
Ordunque sappiamo bene che già gli stessi dati ufficiali sono "adulterati" per ovvie ragioni ma che l'APA USA ( associazione degli psichiatri americani ) volgia prendere in gro il mondo intero non va
Lessi qualche anno fa la notizia pubblicata da Gabriele Milani, una grande persona vi assicuro, sul suo sito http://autismovaccini.org/ che preannunciava li i suoi dubbi a tal proposito
Alla fine lo hanno fatto, i casi aumenteranno sempre più nella realtà ma statisticamente diminuiranno, un'operazione da veri maghi
Date enfasi a tale articolo e scaricate l'allegato, fate girare la voce
in allegato, visibile cliccando su "leggi tutto" potete trovare
LA NOTIZIA E' DI ENORME IMPORTANZA PER CUI HO PAGATO QUESTO ARTICOLO E CHE VOLGIO CONDIVIDERE CON OGNI PERSONA DI BUON SENSO CHE HA VOGLIA DI VERITA' E GIUSTIZIA
Il consenso informato che in Sanità è siglato tra medico e paziente anche per un trattamento logopedico banale non è previsto per le vaccinazioni
Morale della favola? se hai un bimbo con danno vaccinale, se si riesce a dimostrare nesso causale, il medico che vaccina non rischia NULLA e bisogna
nell'allegato che potrete trovare sul sito di questa asl italiana a pag 17
http://www.aslal.it/allegati/Corso%20Rischio%20Clinico/Garibaldi_3_Consenso_informato.pdf
è scritto a chiare lettere che non vi obbligo per il medico dare consenso informato legalmente riconosciuto
un espediente ad hoc per permettere le vaccinazioni, considerate si un obbligo ma alla stregua di un semplice massaggio o riabilitazione, interventi senza nessun rischio di danno permanente
Eppure nel bugiardino di ogni vaccino vi sono effetti collaterali molto pericolosi
Vuoi vedere che qualora vi fosse L'OBBLIGO DI CONSENSO INFORMATO PER LE VACCINAZIONI tutti i medici vaccinatori "magicamente" SI TRASFORMEREBBERO IN PALADINI DEL NON VACCINARE?
Per non parlare degli incentivi delle ASl per i medici virtuosi che hanno la maggiore percentuale di vaccinati tra i propri assistiti
PROPORREI UNA RIFORMA LEGISLATIVA MOLTO SEMPLICE: OBBLIGO LEGALE DI CONSENSO INFORMATO PER LE VACCINAZIONI
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